Giornata Nazionale della Colletta Alimentare
Sabato 24 novembre in tutti i supermercati italiani
A Novi Ligure sorge la sede del “Banco Alimentare della provincia di Alessandria e dell’Oltrepò Pavese”
che da più di venticinque anni distribuisce il cibo alle realtà presenti sul territorio
NOVI LIGURE- Sabato 24 novembre si terrà in tutta Italia la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, promossa dalla Fondazione Banco Alimentare e giunta quest’anno alla 22esima edizione. Il tradizionale appuntamento nazionale acquista un valore particolare nella diocesi di Tortona perché a Novi Ligure si trova una delle sedi italiane della Fondazione nazionale.
Questa nacque nel 1989 in un magazzino di Meda, in provincia di Milano, grazie alla collaborazione tra don Luigi Giussani e il cav. Danilo Fossati della Star. Nel tempo si unirono altre regioni, tra cui il Piemonte, sino alle attuali 21 sedi in tutta Italia. Fondazione Banco Alimentare onlus nel 1990 aderì alla Federazione Europea Banchi Alimentari con il desiderio di far tesoro delle esperienze europee già attive in quel senso.
Poco tempo dopo, tra il ’95 e il ’96 don Giuseppe Bruniera, allora parroco del Sacro Cuore a Novi Ligure, propose a un gruppo di persone di fare la prima colletta alimentare parrocchiale. Il cibo raccolto fu portato nelle aule di catechismo della parrocchia.
A raccontare questo inizio è Sergio Demichieli, uno di quei volontari che ancora oggi, a distanza di quasi trent’anni è in prima linea, pronto per l’edizione del 2018. Oggi la sede del Banco Alimentare novese è presso l’ex Caserma Giorgi, nel cuore della città, e i volontari in questi anni sono aumentati.
Lo stesso si può dire della quantità di generi alimentari raccolti. Demichieli ci spiega che oggi si raccolgono circa 105 tonnellate di cibo.
La sede di Novi, nata come magazzino staccato di Torino, nel 2003 è diventata autonoma e oggi si chiama “Banco Alimentare della provincia di Alessandria e dell’Oltrepò Pavese”.
Si raccoglie cibo in una zona che va da Asti ad est a nord oltre Casale, verso Genova e Savona, comprendendo tutto il Monferrato, l’Oltrepò pavese, il Novese, l’Alessandrino e anche un pezzetto delle Langhe. I volontari novesi rispondono direttamente alla Fondazione milanese e durante l’anno distribuiscono attorno alle 950 tonnellate di cibo quindi quasi 10 volte quello che si raccoglie il giorno della Colletta Alimentare. Il resto del cibo arriva dall’Agea (Agenzia generale agricoltura) e dal Fea (Fondo europeo per gli aiuti alimentari) e poi dalla donazione di supermercati e di catene di supermercati privati e anche dalle grandi aziende che donano le eccedenze di magazzino o prodotti vicino alla data di scadenza.
Nella sede novese tutto è pronto in attesa della fatidica data del 24 novembre. Gli addetti distribuiscono il materiale ai volontari che saranno nei vari punti vendita e nel magazzino è stato già fatto spazio per accogliere tutto quello che arriverà.
Il giorno della Colletta, come spiega Demichieli, si formerà un piccolo esercito di circa 25 persone tra addetti al magazzino e all’ufficio.
Nella giornata di sabato, infatti, i furgoni che vengono noleggiati per l’occasione e in serata i bilici, messi a disposizione dalle aziende, scaricano la merce che arriva dai vari punti vendita fino a tarda sera e alla domenica si procede alla divisione dei viveri e alla sistemazione in base al genere di appartenenza. I volontari sono di ogni estrazione sociale e spesso capita di vedere professionisti scaricare i camion e trasportare i pacchi con gli alimenti.
La Giornata nazionale della Colletta che è stata istituita nel 1997, rappresenta per il Banco Alimentare una sorta di “biglietto da visita”, come dichiara Demichieli. Questa manifestazione, infatti, richiama l’attenzione della gente verso una realtà che opera senza clamore ma in modo costante. Ha un valore di tipo divulgativo. Serve, cioè, a richiamare l’attenzione sull’importanza di non sprecare cibo e di donarlo a chi ha più bisogno.
Si può paragonare la catena di distribuzione del Banco Alimentare a una catena commerciale tradizionale, dove il Banco si pone come un grossista tra il produttore e il dettagliante finale. “Il Banco – dice Demichieli – è il grossista che una volta ottenuta la merce la destina ai dettaglianti finali, che sono le strutture accreditate che noi serviamo come le mense dei poveri, la Caritas, la Croce Rossa e varie associazioni di volontariato presenti sul territorio”. Nel 2017 i volontari che si sono impegnati nella Colletta in Italia sono stati oltre 145.000 in 13.000 supermercati e punti vendita per raccogliere alimenti a lunga conservazione distribuiti a 8.200 strutture caritative che aiutano più di un milione e mezzo di persone bisognose, tra cui moltissimi bambini piccoli.
L’evento, in Provincia di Alessandria, gode del supporto del CSVAA e della collaborazione di molte associazioni ed enti, quali la Società San Vincenzo, l’Associazione Nazionale Alpini, Lions e Rotary, oltre a molte Parrocchie e strutture caritative. Importante anche il sostegno di Fondazione CRAL e dei tanti autotrasportatori.
Saranno circa 1000 i volontari che sabato si dislocheranno in più di 200 punti vendita. Oltre ai supermercati, ad Alessandria, ad esempio, aderiscono anche alcuni negozi del centro città e a Cassano Spinola anche la farmacia, dove si possono acquistare alimenti per bambini. Nel 2017 il Banco Alimentare per la Provincia di Alessandria in 172 punti vendita ha raccolto 105 tonnellate di alimenti.
Quest’anno la Colletta Alimentare fa proprio il messaggio del Papa per la II Giornata Mondiale dei Poveri 2018: “Che cosa esprime il grido del povero se non la sua sofferenza e solitudine, la sua delusione e speranza? La risposta è una partecipazione piena d’amore alla condizione del povero. Il grido del povero è anche un grido di speranza con cui manifesta la certezza di essere liberato”.
La Colletta Alimentare intende essere un gesto concreto per sostenere la speranza dei poveri.
Per informazioni si può telefonare (tel. 0131.323921) o inviare una mail (banco@alessandria.bancoalimentare.it). Tutti, dunque, sabato 24 novembre, quando andranno a fare la spesa, sono invitati a donare riso, pasta, olio, legumi, sughi e pelati, alimenti per l’infanzia e quanto sarà loro indicato dai volontari che saranno ben individuabili grazie ad apposite pettorine. Il Banco Alimentare ha bisogno di tutti noi per continuare la sua missione accanto ai poveri.
Daniela Catalano