La Provincia boccia il biodigestore

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Stradella, Casei Gerola, Pinarolo Po. Vittoria del comitato Difesa Ambiente Oltrepò e novità in arrivo per il futuro di altri siti

DI OLIVIERO MAGGI

L a Provincia ha archiviato la richiesta presentata dalla società Bmet9 per l’insediamento di un biodigestore lungo la Sp200 tra Stradella e Portalbera. Tutto da rifare dunque per il soggetto proponente che ora, se lo riterrà opportuno, dovrà ripresentare il progetto aggiornato con le modifiche proposte nell’aggiornamento inviato a settembre. Sono state proprio le variazioni al progetto iniziale – nella prima versione di metà agosto si parlava della produzione di biometano da immettere nella rete gas nazionale, poi, un mese dopo, di biometano liquefatto e stoccato in loco per essere venduto come carburante ecologico per l’autotrasporto – il motivo della decisione di Piazza Italia. Esultano i sindaci di Stradella e Portalbera e il comitato Difesa Ambiente Oltrepò, che ha raccolto in poco meno di un mese oltre 1.500 firme di contrarietà al progetto. «Siamo molto soddisfatti perché la Provincia ha confermato quello che noi abbiamo detto subito, ovvero che la seconda versione era un progetto totalmente diverso da quello presentato inizialmente. – sottolinea il sindaco di Stradella, Gianpiero Bellinzona – La nostra è sempre stata una posizione non ideologica, ma basata su aspetti e valutazioni puramente tecniche. Dal primo momento non abbiamo nascosto niente e coinvolto la cittadinanza in tutte le fasi. Questa è una vittoria non solo dell’Amministrazione, ma anche di tutti coloro che hanno firmato la petizione, comprendendo che era solo un’operazione speculativa a svantaggio del territorio». «Era evidente che non ci fossero le caratteristiche per un insediamento del genere, la decisione della Provincia ci ha dato ragione.– aggiunge il sindaco di Portalbera, Maurizio Gramegna – Per il momento siamo soddisfatti, è quello che volevamo ed è avvenuto anche in tempi rapidi, ma l’attenzione deve comunque rimanere alta. Insieme al sindaco di Stradella, intanto, ribadiremo alla Provincia la necessità di istituire un tavolo per chiarire la pianificazione riguardo a questo tipo di impianti». Ma ci sono novità anche sugli iter di autorizzazione di altri due biodigestori, in corso in Oltrepò orientale. Si terrà il prossimo 11 novembre la conferenza dei servizi, probabilmente decisiva, per l’impianto di Casa Bellotti a Pinarolo Po: restano alcuni nodi da sciogliere dal punto di vista idraulico e viabilistico. Il Comune di Pinarolo Po ha subordinato il parere generale sull’insediamento all’assunzione da parte della società proponente di impegni ben precisi: una soluzione per il traffico pesante diretto all’impianto e la costituzione di due commissioni, una per l’impatto olfattivo e una per la viabilità di tutta la zona. Inoltre, ha chiesto che sia abbassata da 10 mila a 5 mila litri la portata di un pozzo scavato per ottenere l’acqua per le lavorazioni nell’impianto.

A Casei Gerola, dopo l’autorizzazione del 2021, la società proponente il biodigestore ha ora presentato un progetto modificato (biogas immesso nella rete nazionale e non più immagazzinato). Comune e Consulta ecologica hanno ribadito le ragioni del “no”: impropria localizzazione dell’impianto, vicino a numerose abitazioni e prossimo (a una distanza di circa 250 metri) al centro abitato di Regione Magenta, l’inadeguatezza della valutazione di impatto olfattivo, il pericolo di incidenti nella fase di produzione, stoccaggio e trasporto del biometano, la non coerenza delle matrici utilizzate con le produzioni del territorio e il conseguente incremento del traffico, soprattutto pesante, sulla viabilità locale.

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