Siamo ancora capaci di generosità

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La carità in Diocesi. Tutti i dati della Colletta Alimentare che si è svolta sabato 16 novembre grazie a 800 volontari coordinati dal Banco di Novi Ligure. Raccolte 96 tonnellate di cibo: 3,4% in più rispetto al 2023

DI DANIELA CATALANO

In Italia la povertà alimentare è il primo fattore di rischio di esclusione sociale e riguarda quasi 1 persona su 10. Sono sempre di più, infatti, coloro che per necessità, sono costretti a risparmiare sull’acquisto di cibo, sacrificando quantità e qualità. Per arginare una situazione che rischia di peggiorare nel tempo, ogni anno torna puntuale la Colletta Alimentare che si svolge, grazie ai volontari, in supermercati e centri commerciali dove la gente può donare parte della sua spesa ai poveri. È considerata il biglietto da visita del Banco Alimentare, un’istituzione nata nel 1989 grazie al cavalier Danilo Fossati, presidente dell’azienda Star, e all’estro caritatevole di don Luigi Giussani. Oggi, il Banco alimentare comprende 21 organizzazioni su tutto il territorio nazionale e 1 Fondazione che definisce le linee guida strategiche e intrattiene relazioni istituzionali e di rappresentanza. Tra le organizzazioni, una delle più antiche è quella di Novi Ligure, che ha sede nella ex caserma Giorgi ed è attualmente guidata dal presidente Sergio Demicheli. A lui abbiamo chiesto di tracciare un bilancio della Colletta 2024 che si è svolta sabato 16 novembre. Demicheli è molto soddisfatto del risultato ottenuto: sono state raccolte 96 tonnellate di cibo a lunga conservazione con un incremento superiore al 3% rispetto al 2023 (su scala nazionale l’aumento è stato del 4%). «Siamo orgogliosi di questo risultato – afferma il presidente – perché la Colletta è l’occasione per ricordare che il Banco è la più grande struttura solidale di raccolta cibo e funge da grossista per le mense sociali, le Caritas, le realtà religiose assistenziali cattoliche e anche di altre confessioni cristiane, i Comuni, i sindacati e vari enti impegnati nel sociale». «Quest’anno tutto il cibo è stato convogliato nei magazzini centrali di Novi Ligure che erano un po’ a corto di alimenti; spiega Demicheli – per questo abbiamo dovuto concentrare quanto raccolto per poi condividere tra tutti ed evitare il rischio che alcune zone raccogliessero più di quanto distribuissero. Il Banco novese, infatti, distribuisce a 95 strutture del territorio che a loro volta assistono e seguono circa 16.000 assististi». «Le derrate della Colletta alimentare – aggiunge – non vanno direttamente alle persone bisognose ma sono distribuite alle strutture accreditate presso l’Agenzia generale dell’agricoltura». È importante ricordare che il Banco novese copre tutta la provincia di Alessandria e anche una grande parte dell’Oltrepò pavese, da Mede, Vigevano fino a Sud, ai confini con la Liguria, da Broni fino ai paesi dell’Acquese. Il presidente Demicheli è molto grato soprattutto ai circa 800 volontari che hanno operato nelle giornate di sabato e domenica: «È stato bello vedere impegnati bambini e ragazzi accanto a persone adulte di cui molte anziane. E poi voglio ricordare tutti gli autisti che si sono alternati e quanti hanno dato una mano nei magazzini perché ricevere 96 tonnellate di prodotti in un giorno solo è sicuramente impegnativo. Posso dire che è andato tutto bene anche dal punto di vista organizzativo, senza grandi intoppi». Sono state tante, del resto, le associazioni di volontariato che hanno aderito alla Giornata, come per esempio l’Associazione nazionale Carabinieri di Tortona e gli Alpini presenti in tutto il territorio. Infine, sono quattro le parole che il presidente vuole mettere in evidenza per riassumere la Colletta: serenità, tenacia, condivisione e tolleranza. Basti pensare, per quanto riguarda il territorio diocesano, che a Voghera e in Oltrepò sono stati raccolti 16.700 kg, a Novi 9.850 kg e a Tortona 9.800 kg. «Quest’anno abbiamo avuto meno difficoltà a trovare collaborazione; precisa Demicheli – e sono soddisfatto perché siamo riusciti a portare a casa più cibo proprio come avevamo intenzione di fare». Ma l’attività del Banco non si ferma dopo la Colletta. «Attualmente ci stiamo ingrandendo perché abbiamo a disposizione un nuovo magazzino che abbiamo attrezzato con scaffalatura “drive in” con circa 300 posti pallet in più. – conclude Demicheli Inoltre, attraverso la fondazione “Fossati”, intitolata al fondatore del Banco, stiamo riprendendo un progetto che si chiama “City cibo” e consiste nel raccogliere il cibo fresco in esubero dalle mense e dai grandi supermercati. Viene ritirato direttamente ogni giorno, nel rispetto delle norme igienico sanitarie e consegnato alle strutture di Alessandria per la distribuzione». Nella giornata del 16 novembre alla sede del Banco alimentare di Novi è giunto anche l’assessore regionale Enrico Bussalino che si è complimentato con i presenti. Sergio Demicheli invita tutti a visitare la sede del Banco Alimentare a Novi, che è aperta tra le 8.30 e le 12 del mattino al martedì e al giovedì, e a diventare volontari dell’associazione per compiere un gesto concreto di solidarietà per chi ha bisogno.

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