In attesa del Signore, il sole che viene
Il 1° dicembre in cattedrale la celebrazione d’inizio Avvento alla presenza di marinai e finanzieri
TORTONA – Domenica 1° dicembre, all’inizio del cammino di Avvento, il vescovo ha presieduto la S. Messa alle ore 10.30 in cattedrale con i fedeli della Comunità pastorale “San Marziano” che hanno celebrato l’VIII Giornata del Povero e hanno promosso la raccolta di generi alimentari a lunga conservazione da donare alle famiglie bisognose. Erano presenti anche i soci dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia (Anmi) che hanno festeggiato la patrona Santa Barbara e i soci dell’Associazione Finanzieri d’Italia con il tenente Caterina Valletta della Compagnia GF di Tortona. Si sono uniti alla preghiera il vicesindaco di Tortona Daniele Calore, il delegato regionale dell’Anmi del Piemonte orientale l’ammiraglio Guglielmo Santaniello, Giuseppe Calore presidente del gruppo tortonese Anmi, il comandante della Polizia Locale Orazio Di Stefano, i gruppi d’Assodarmi della polizia di stato, dei carabinieri, dei genieri e trasmettitori, dell’aeronautica e le crocerossine, insieme a tanti bambini del catechismo e alle loro famiglie. Nell’omelia il vescovo ha ricordato che l’Avvento è il cammino che giorno dopo giorno conduce verso il Natale del Signore. «Il grande vescovo sant’Ambrogio diceva che è possibile paragonare l’avvento alle prime ore del giorno in cui la luce comincia ad apparire e si attende il sorgere del sole. – ha detto Mons. Marini – È il tempo dell’attesa del vero sole che è il Signore Gesù». «E, anno dopo anno, riviviamo l’Avvento per accogliere ancora di più e pienamente il sole che viene a visitarci, – ha aggiunto – per fare spazio ancora di più e pienamente al Signore Gesù che vuole essere il tutto della nostra vita». Il vescovo, poi ha esortato nel tempo di Avvento a pregare dicendo: «Signore, aumenta la mia fede» per vivere veramente la sua presenza, per credere al suo amore, per non dimenticarsi mai di Lui. E non solo occorre invocare la fede, ma anche la speranza che per i cristiani è «un attendere certo da Dio del compimento delle sue promesse che sono pienezza di vita e di cuore già qui e nell’eternità». «La nostra fede – ha spiegato il vescovo – non è un dubbioso sognare, un vago attendere, è una certezza che illumina il cuore e il cammino della vita, perché la promessa di Dio, che è salvezza, amore, eternità e pienezza di vita, si realizza sempre, già fin d’ora e pienamente nell’eternità». E, infine, ha invitato a invocare il Signore per avere più carità: «nella misura in cui aumentano fede, speranza e carità, aumenta la presenza del Signore in noi». «La più bella preghiera che può accompagnare l’Avvento e che sintetizza la richiesta di fede, speranza e carità – ha concluso Mons. Marini – è quella di san Tommaso d’Aquino: “Voglio te, Signore Gesù”. Ripetiamola, desiderando che questo anno possa essere un’alba dalla quale sorge il sole della vita che è il cuore dell’esistenza di ciascuno». Prima della benedizione finale il tenente Valletta e l’ammiraglio Santaniello hanno letto rispettivamente la preghiera del finanziere e del marinaio. Al termine il vescovo, con don Claudio Baldi e don Paolo Padrini e i diaconi Ernesto Stramesi ed Enrico Noè, si è portato davanti all’altare dell’Immacolata per il canto del Tota pulchra.
Daniela Catalano