Sotto un’altra luce
Di Carlo Zeme
L’8 dicembre di un anno fa Margherita ha ricevuto il dono del Battesimo. È stata una celebrazione che abbiamo condiviso con la nostra comunità in un pomeriggio che, insieme alla gioia per il Sacramento, è diventato “storico” nella nostra famiglia per il susseguirsi di disparate vicissitudini. Se fossimo dentro un film in questo momento vedreste una scena in cui io mi accingo ad aprire la porta di casa con le braccia che sorreggono due ingombranti vassoi di focaccia e pizza che stanno in equilibrio precario, mentre fuori una nevicata fitta, tipica del periodo natalizio, ammanta le strade. Siamo appena tornati da un luogo a noi molto caro, in un piccolo paese sulle colline tortonesi, che ci parla di “casa” e di famiglie che questa casa vogliono viverla insieme. I dieci centimetri di neve sulle strade però hanno reso alquanto avventuroso il ritorno. Margherita questo non lo sa, perché dorme beata nella sua culla; e non sa che ha appena vissuto un pomeriggio diverso dal solito. Non solo la neve ci ha colto di sorpresa, dopo settimane di bel tempo, ma soprattutto un blackout generale dell’intero paese ha lasciato senza corrente, e quindi senza luce, la nostra festa. A Margherita racconteremo che quel pomeriggio non ci siamo scoraggiati, nessuno ci è rimasto male oppure l’ha data vinta al panico, e così, piano piano, una buona percentuale dei nostri commensali ha acceso la torcia del cellulare; il salone che ci ha ospitato si è trasformato negli spalti di uno stadio durante un concerto, la torta è stata mangiata al lume di smartphone come conviene il Battesimo di un nativo del terzo millennio. Siamo tornati a casa dopo esserci spartiti quello che è avanzato, dopo aver riso della prima neve dell’anno e di un paese intero senza luce. Margherita un giorno ci ammonirà di raccontare sempre la stessa storia, probabilmente rivolgendosi soprattutto a me. Eppure un anno dopo, mentre la neve puntuale è tornata a trovarci, non ci siamo ancora stancati di ringraziare un inconveniente che ci ha fatto vedere le cose sotto tutta “un’altra luce”.
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