I presepi di chi combatte la solitudine

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Il compito “sociale” della cultura: ecco come le Unitre interpretano in modo nuovo il loro ruolo. Come quella di Broni che punta sulla creatività e l’empatia

Domani, venerdì 13 dicembre, alle 15, presso i locali dell’Unitre di Broni si terrà il “taglio del nastro” dell’esposizione dei presepi realizzati dai partecipanti ai laboratori che l’associazione culturale bronese presieduta da Graziella Moroni promuove durante l’anno accademico.

Un’autentica festa di Natale e una festa della passione e della creatività quella messa in campo da 25 persone che da un anno, ogni settimana, si sono date appuntamento all’Unitre e hanno dato sfogo alle loro competenze e alla loro arte. Guardando i diversi manufatti non si può che rimanere colpiti dal livello artistico e dalla sorprendente cura dei particolari.

Dodici i presepi che si potranno ammirare, realizzati con le tecniche più svariate: tombolo, macramè, tricot, perline, Tissage danese, punto croce e chiacchierino. Da non dimenticare inoltre i bellissimi alberi impreziositi dagli addobbi realizzati anch’essi dai laboratori: uno è allestito presso la sede dell’Unitre e l’altro nel foyer del teatro “Carbonetti”.

«Sono davvero felice di questo lavoro – commenta la presidente Graziella Moroni – e lo sono per molti motivi. Per la grande collaborazione che ho visto tra i diversi laboratori coinvolti, ma soprattutto per l’atmosfera di amicizia e di empatia che si è venuta a creare. Abbiamo tutti insieme vissuto pomeriggi intensi e così ancora una volta abbiamo dimostrato che la solitudine e lo stare in casa da soli si possono sconfiggere».

Un ruolo sociale indispensabile è infatti quello che l’Unitre gioca nelle nostre comunità. A Broni l’associazione è presente dal 2000 quando il gruppo dei fondatori avvertì come nelle persone già un poco avanti con gli anni fosse vivo il desiderio di crescita culturale, ma principalmente come fosse urgente dare una risposta al bisogno di socializzazione.

In quasi 25 anni di vita l’Unitre a Broni ha promosso la cultura, ma soprattutto è stata ed è un luogo in cui trovare un antidoto alla solitudine e all’isolamento e continua ad offrire un’opportunità intelligente per trascorrere qualche ora serena, per discutere o semplicemente trovare amici o coltivare hobby. Ricchissima anche per quest’anno accademico l’offerta più propriamente formativa con decine e decine di corsi che spaziano dall’area umanistica a quella scientifica, linguistica, storica, con un occhio di riguardo alle tradizioni locali, grazie a decine di docenti che in modo assolutamente volontario mettono a disposizione tempo e professionalità.

Le ore trascorse per la realizzazione dei presepi sono una prova lampante della funzione sociale di questa particolarissima università. Ma non solo. Chi interverrà alla festa di domani, potrà ascoltare il Coro dell’Unitre che presenterà le più note melodie natalizie. Diretto da Maicol Troni, è formato da una ventina di donne e uomini che si ritrovano settimanalmente per le prove.

«Quando partecipo alle prove del coro – confida Moroni – non vorrei essere in nessun altra parte. Mi commuove sempre vederli all’opera, la loro unione e il loro impegno. Anche qui nascono collaborazione e amicizie, anche qui diciamo con forza no all’isolarsi e alla chiusura in noi stessi. Recentemente, come già accaduto in passato, il coro si è esibito alla Fondazione Conte Franco Cella di Broni, suscitando tanti applausi da parte degli ospiti, il più bel regalo che potessimo portare a casa».

Marco Rezzani

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