L’annuncio della salvezza è il segno dell’Avvento

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Martedì scorso il vescovo ha celebrato la Santa Messa nello stabilimento Ice Pharma di Basaluzzo

BASALUZZO – Nella mattinata di martedì 10 dicembre il vescovo Monsignor Guido Marini ha presieduto la celebrazione della Santa Messa allo stabilimento Ice Pharma di Basaluzzo, affiancato da don Massimo Bianchi vicario foraneo di Novi Ligure, don Costantino Marostegan direttore della Pastorale del Lavoro diocesana e don Graziano Pepe parroco di Basaluzzo. È stato ricevuto in paese dal sindaco Gianfranco Ludovici e dalla vice sindaco Silvana Cravenna e in stabilimento dal direttore Paolo Anesa e dai vertici della multinazionale che ha stabilimenti in diversi Paesi del mondo, fra cui Nuova Zelanda, Brasile, Giappone, India e un centro di ricerca in Gran Bretagna. Il prodotto principale dell’azienda è l’acido ursodesossicolico che viene utilizzato per il trattamento di patologie dell’apparato gastrointestinale. Hanno partecipato alla Messa nello stabilimento di Basaluzzo anche i lavoratori del sito produttivo locale. Nell’omelia, il vescovo ha fatto riferimento all’attuale periodo dell’Avvento, spiegando che «ci è donato perché abbiamo bisogno di svegliarci dal sonno, un sonno spirituale, del cuore, perché le cose della vita e della quotidianità, spesso ci portano a un annebbiamento spirituale. Sì, il tempo d’Avvento ci è donato proprio perché questa nebbia possa diradarsi, questa sonnolenza possa lasciarci». Monsignor Marini ha poi aggiunto, riferendosi al tempo natalizio quando si fanno gli addobbi natalizi, s’illumina l’albero di Natale, si scambiano i regali e si fa il presepio: «Sapete che in questi gesti tipicamente natalizi c’è condensato il significato del Salvatore. Perché gli addobbi natalizi e le luci, non sono il segno della gioia che vogliamo esprimere per ciò che accade a Natale? E i regali che ci scambiamo non sono il segno del regalo vero che è Gesù il nostro salvatore che arriva? E l’albero di Natale non è il segno di una vita nuova che deriva dall’incontro con Gesù salvatore?». «E allora mi piace pensare –ha aggiunto il vescovo –che in questo nostro rendere luminose le case, in questi regali che ci scambiamo, al centro ci sia il presepio perché c’è Lui, Gesù, il salvatore e attorno, come conseguenza le luci e gli addobbi che dicono la nostra gioia, i regali che ricordano che Lui, è il grande dono e quell’albero illuminato e addobbato è il segno della nuova vita e noi, chiamati dal Signore e salvati, davvero rimaniamo incantati, stupiti e gioiosi. Ecco che il tempo di Avvento possa essere da noi vissuto proprio così, non più addormentati, ma incantati, perché risuona quell’annuncio di salvezza che in realtà il nostro cuor desidera e ottiene. Lui è il salvatore e noi siamo salvati, nella misura in cui lo accogliamo nella nostra vita, lo abbracciamo e lo rendiamo cuore del nostro cuore».

Luciano Asborno

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