Lino Maga “presta” la voce al cinema con “I villani”

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Il 2 dicembre al Teatro Carbonetti di Broni sarà proiettato, gratuitamente, il nuovo film di Don Pasta, “I villani”, dove la voce narrante è quella di Lino Maga, “poeta del vino” e autore del “Barbacarlo”, un “rosso” a dir poco leggendario.

Sarà proiettato domenica 2 dicembre alle ore 18 al Teatro Carbonetti di Broni il film documentario “I Villani”, per la regia di Daniele De Michele, da anni conosciuto con il nome d’arte di Don Pasta, perchè all’attività cinematografica unisce quella di cuoco, Dj, filosofo e ambasciatore della cucina italiana nel mondo.

A “I villani”, realizzato insieme ad Andrea Segre e prodotto da Malìa con Rai Cinema, è andata la menzione speciale Federazione Italiana dei Cineclub Il Giornale del Cibo, assegnata “all’opera che ha proposto la scena più significativa legata al cibo e all’alimentazione” nell’ambito della 75^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Il film sta attraversando le sale di tutto il mondo, è stato anche al

“Seattle Film Festival” il 9 novembre, all’Ambasciata di Washington il 12 novembre e sarà a Tolosa il 9 dicembre. Il motivo del suo approdo a Broni sta nel fatto che la voce narrante è quella di Lino Maga, il “Re del Barbacarlo”, autentica icona della cultura vitivinicola non solo oltrepadana, ma nazionale.

Nel film, quattro protagonisti, quattro ‘villani’, raccontano la loro giornata di lavoro dall’alba al tramonto. Quattro figure che rappresentano la cucina italiana rispettando le varie caratteristiche che la compongono: Nord e Sud, uomini e donne, giovani e anziane; agricoltura, pesca, allevamento, formaggi e cucina famigliare.

Una sintesi di anni di studi e ricerche, condotte da Daniele, sulle tradizioni della cucina italiana, una sensibilità antropologica nel raccogliere racconti intimi di persone che conservano un’idea di cibo come nutrimento dell’anima e come legame identitario con la propria storia. Personaggi “eroici” che difendono in modo religioso e quasi dogmatico la tradizione, ai margini di quella che è oggi la produzione standardizzata, conservatori da un lato ma pionieri dall’altro.

Difendono silenti i loro prodotti, con la loro fatica e la costanza quotidiana, non sono personaggi del passato, appartengono a un presente reale, ma con la lucida consapevolezza della conoscenza del loro “mestiere”. Figure collocate in uno spazio/tempo umano e mai decadente, ben radicati alla terra, terra feconda se rispettata, terra con la quale hanno un continuo colloquio sincero, terra, che solo a loro risponde. Un film che fa riflettere – che non impone e non insegna – sequenze di vita vera che ognuno di noi conserva nell’anima, recondito patrimonio sibillino ereditato nei millenni, così semplice e sincero da riuscire a destabilizzare i massimi sistemi su cui oggi viaggiano le produzioni. Grazie a persone come quelle raccontate ne “I villani” possiamo avere oggi un “paragone”, la commercializzazione e la produzione industriale hanno tolto l’anima ai prodotti, li hanno resi uguali per caratteristiche.

Questi baluardi di sincera genuinità sono per il momento quel “paragone” che fa del loro cibo “arte”.

Lino Maga non ha bisogno di presentazioni. È ormai un mito, una leggenda, la sua vita è un autentico “romanzo d’autore”.

Amico di personaggi del calibro di Gianni Brera e Luigi Veronelli, Maga è un “poeta del vino” che ogni annata compone poesie diverse. Il suo “Barbacarlo” non è più solo un vino, ma è arte allo stato puro, è pensiero ed emozione.

Nel film di Don Pasta, il “signor Barbacarlo” mette a disposizione la sua voce, una voce che viene da lontano, una voce dell’anima e della terra. Al teatro Carbonetti non ci sarà solo un film da vedere, ma soprattutto un uomo e la sua storia da celebrare. L’ingresso è gratuito e al termine della proiezione ci sarà spazio per un brindisi in amicizia. Naturalmente a base di… “Barbacarlo”.

Marco Rezzani

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