La radice della gioia è l’amore del Signore

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Spazio Giubileo. Sabato 11 gennaio il primo pellegrinaggio mensile vocazionale giubilare presieduto da Mons. Marini, nel santuario della Madonna delle Grazie di Voghera

VOGHERA – Novità nella novità. Sabato 11 gennaio al santuario della Madonna delle Grazie di Voghera s’è svolto il primo pellegrinaggio vocazionale del 2025 che è stato contemporaneamente anche pellegrinaggio giubilare e quindi occasione per lucrare l’indulgenza. La prima novità consiste nella cadenza della preghiera vocazionale: gli appuntamenti sono mensili, visitando i tanti luoghi di preghiera presenti nel vasto territorio della diocesi. La seconda è appunto la caratteristica del Giubileo appena inaugurato. Prima di iniziare la preghiera del Rosario, il vescovo ha augurato buon anno ai presenti e ha confermato il desiderio e l’intenzione di questi pellegrinaggi: pregare per le vocazioni, tutte le vocazioni, ma in un modo particolare quella al sacerdozio e alla vita consacrata. Mons. Marini ha detto: «Siamo qui per supplicare il Signore che non faccia mai mancare, soprattutto qui alla nostra terra, il dono di queste vocazioni, e la nostra supplica sale al Signore per intercessione della Madonna. È anche per quello che la Messa è preceduta in questi pellegrinaggi dalla preghiera del Rosario. Pregheremo dunque con fede, con tanta fede, per questa intenzione». Il vescovo ha poi donato una catechesi, breve e semplice, sul Giubileo e sulle condizioni per ricevere l’indulgenza: «La grazia del Giubileo prevede, insieme al pellegrinaggio, la preghiera per il Papa e rinnovare la professione della fede: insieme, è importante che lo ricordiamo, alla celebrazione della Messa con la Santa Comunione e l’accostarsi al sacramento della Riconciliazione nell’arco di circa una settimana, dal momento in cui si è partecipato alla Messa e si è ricevuto la Comunione. Senza dimenticare anche un altro particolare che a volte si rischia un po’ di tralasciare: il fatto che sperimentare in modo così bello la misericordia di Dio comporta anche un distacco interiore dal peccato, da ciò che non corrisponde alla volontà di Dio, e quindi un desiderio vero di appartenenza al Signore e di conversione. Queste sono le condizioni attraverso le quali noi possiamo accogliere un dono grande che è il dono dell’indulgenza».

Monsignor Marini, ricorrendo a un racconto rivolto a un bambino dall’allora Patriarca di Venezia, Albino Luciani, divenuto poi Papa col nome di Giovanni Paolo I, ha esemplificato il significato dell’indulgenza: «Quando tu pianti un chiodo nel muro, questo rappresenta un po’ il peccato, è qualcosa che si pianta nel tuo cuore e che fa male. Il chiodo tu lo puoi estrarre dal muro, puoi toglierlo il chiodo e questa è la confessione; dal cuore puoi strappare il male che ti ha colpito. Questa è la confessione. Però quando tu estrai un chiodo dal muro, il buco rimane, e così anche nel tuo cuore c’è qualcosa ancora da fare perché il muro possa essere riordinato e così anche il cuore. E questo è il significato dell’indulgenza, perché con la confessione il chiodo è tolto, il peccato è perdonato, ma c’è ancora qualcosa da riordinare, da sistemare: le conseguenze che il peccato ha lasciato nel tuo cuore e nella tua vita. E vedi il Signore così buono che interviene per riordinare completamente il cuore, la vita: questa è l’indulgenza”. Il vescovo Guido, sottolineando ancora una volta la grandezza della misericordia e la bontà del Signore, l’amore e la cura con cui Egli accompagna la nostra vita, volendo dare tutto se stesso per la nostra salvezza, ha esortato i pellegrini a giubilare, con queste parole: «È un Giubileo, quindi è un momento di gioia. È un Giubileo, quindi un momento di esultanza, perché ancora una volta sperimentiamo la bontà di Dio per noi, la bellezza e lo splendore del suo amore per noi. Giubiliamo, perché il Signore è così grande nell’amore verso di noi». Nella celebrazione eucaristica, accompagnata dal canto della corale, il vescovo ha evidenziato due parole della liturgia del giorno: l’accoglienza nel cuore del mistero della nascita del Salvatore, tratta dalla preghiera della Colletta e la richiesta del lebbroso a Gesù «Signore, se vuoi, puoi purificarmi», tratta dal Vangelo. L’audio dell’omelia è ascoltabile sui canali di Radio PNR. Al termine della celebrazione, il francescano padre Cristoforo Paszkiewicz, vicario del convento annesso al Santuario, ha ringraziato il Pastore diocesano per l’appuntamento giubilare che è stato anche occasione per riunire i confratelli frati minori delle zone circostanti. Ha poi espresso gratitudine per i concelebranti, le religiose, la corale e i pellegrini tutti. Monsignor Marini ha completato i ringraziamenti rivolgendosi alla comunità francescana per l’accoglienza, e in particolare, oltre a padre Cristoforo, a padre Arcadio e a padre Angelo, e infine ha rivolto un saluto al vicario foraneo mons. Marco Daniele. L’appuntamento per il prossimo pellegrinaggio vocazionale giubilare è per sabato 22 febbraio alla Madonna del Perpetuo Soccorso in Scorzoletta di Pietra de’ Giorgi.

Lucia Gradi

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