Il significato della vocazione nella storia di Mosè e nella nostra
È ripreso a inizio anno il “Cammino diocesano di Ascolto e Adorazione” in Seminario
TORTONA – Domenica 12 gennaio alle ore 21 presso la cappella del Seminario si è tenuto il quarto incontro del Cammino di Ascolto e Adorazione “Alzatevi, andiamo” (Mc 14, 42) proposto dalla Pastorale Giovanile Diocesana e rivolto ai giovani a partire dai 18 anni. Il momento di preghiera ha visto la partecipazione del vescovo Guido Marini. Questa quarta meditazione è stata dedicata alla vocazione di Mosè ed ha previsto la lettura del testo dell Esodo (3,1-15). Dopo la proclamazione della Parola, don Massimo Bianchi ha portato i partecipanti a riflettere sullo schema del racconto di una vocazione. Dopo la teofania c’è la missione: quando Dio si manifesta le cose non possono rimanere come prima. A seguito della chiamata però c’è l’obiezione del chiamato a cui Dio risponde. In questo passo dell’Esodo, lo schema della vocazione è esasperato in quanto Mosè pone ben cinque obiezioni alla chiamata di Dio. La prima obiezione riguarda l’identità poiché quando Mosè incontra Dio è un nomade. Per Mosè la domanda “chi sono io?” è fondamentale e la risposta di Dio è “io sarò con te”. La risposta alla domanda identitaria è nella relazione. La seconda obiezione riguarda l’identità di Dio: non è possibile risolvere il mistero di Dio come non è possibile risolvere il mistero dell’altro. La terza obiezione riguarda il sentirsi credibile di Mosè e Dio risponde con il segno del bastone che lo stesso Mosè ha in mano. E tu cos’hai in mano oggi? La tua storia, se mai avessi intenzione di gettarla via, Dio ti insegna a riprenderla in mano. Dio non cancella ma salva tutta la tua vita e le tue debolezze diventano il bastone che tu usi per guidare gli altri. La quarta obiezione riguarda le capacità per cui Dio sembra scegliere sempre la persona meno adatta. La quinta obiezione rimanda alla precedente: manda chi vuoi ma non me. Capacità e mancanze sono dunque il luogo della comunione. Al termine della meditazione, si è dato spazio ad un intenso momento di Adorazione Eucaristica in cui ciascuno ha avuto la possibilità e la libertà di portare uno spunto, una preghiera o semplicemente una parola che lo aveva colpito nel corso della serata. Il cammino proseguirà il 9 febbraio con la figura di Samuele, sempre alle ore 21 nella cappella del Seminario. Ad accompagnare i giovani nella meditazione sarà suor Nadia Gianolli.
Tiziana Bidone