Rifatte e disfatte

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Di Silvia Malaspina

Care le mie signore over “anta”, scrivo a voi, all’incirca mie coetanee, perché ho notato che negli ultimi anni vi siete avvicinate in numero sempre crescente agli interventi estetici di svariate tipologie, tra i quali il più gettonato risulta essere quello sul viso. Temo, care signore, che, pur conducendo una vita all’insegna della normalità, siate cadute preda di un pericoloso spirito di emulazione nei confronti delle donne di spettacolo, ormai omologate a un unico standard estetico: pelle liscissima, fronte piallata, zigomi pari a quelli di uno scoiattolo mentre sta masticando le noci, labbra a canotto di salvataggio. Sulla carta tutto ciò appare appetibile: perché accettare un inesorabile declino fisico quando si può conquistare l’illusione di un’eterna bellezza? La realtà, ahinoi, è invece molto diversa: constato quotidianamente che molte, bellissime in gioventù, hanno rinunciato a diventare belle signore mature, trasformandosi in caricature di se stesse, tanto che a me, anziché rifatte, danno l’impressione di essere disfatte. Credo, care signore, che dovremmo stampare e appendere ad memento sullo specchio della toilette quanto Barbara Alberti ha scritto nel libro Riprendiamoci la faccia: “La medicina estetica è il burka del mondo occidentale. È meglio avere le rughe che apparire delle rattoppate befane… Il fatto che la società voglia indurre in noi donne la vergogna di essere vecchie, è atroce. Plastificarci dalla testa ai piedi non ci aiuta. Riprendiamoci il fascino, che viene da dentro e non ha età e diventiamo dei bei vecchi dignitosi”. Non è un inno alla sciatteria: abbiamo il dovere di trattare il nostro corpo nel migliore dei modi, curando l’alimentazione, dedicando un po’ di tempo a una salutare attività fisica e ben vengano le sedute di manutenzione ordinaria dal parrucchiere e quelle di restauro conservativo dall’estetista. Vi sembra invece consigliabile, care signore, rischiare di uniformarsi alle medesime artificiose caratteristiche, in nome di una presunta perfezione data dal bisturi, dai vari filler, dal botulino & C? Siate coraggiose e unitevi alla brigata delle non rifatte e non disfatte: impariamo a portare in giro baldanzose i nostri anni e i nostri malanni: tanto più che avremo sempre una parte del corpo che denuncerà la nostra età anagrafica. Non vorrete emulare Cher e Patty Pravo che, alla soglia degli 80, potrebbero essere esposte nel Museo delle Cere e appaiono rigide come filetti di merluzzo? Dai tempi di Grimilde e il suo specchio sappiamo bene che invecchiare è una gran scocciatura, ma riflettiamo: è un enorme privilegio, se pensiamo a quale sia l’alternativa!

silviamalaspina@libero.it

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