«Offriamo un letto a chi ne ha bisogno. E anche la buonanotte»
L’anniversario. Sabato 22 febbraio il dormitorio di Tortona “Matteo 25” festeggerà i suoi primi 30 anni. In cattedrale, alle 18, i volontari parteciperanno alla Messa del Vescovo
DI DANIELA CATALANO
Mercoledì 22 febbraio 1995 un gruppo di giovani volontari tortonesi, nella sede dell’ex scuola “Patri”, offrì un letto a dei poveri che dormivano per strada. Dopo un’esperienza alla stazione Termini di Roma e una raccolta di firme cittadina, nasceva quel giorno il dormitorio maschile “Matteo 25”, una solida realtà caritativa della città di Tortona, che è tuttora attivo e conta oggi più di 40 volontari, impegnati nella sede presso l’ex stazione delle corriere, accanto alla Casa di Accoglienza. Da allora l’associazione, guidata dalla presidente Laura Cebrelli e dal vice Vittorio Bocchio, non ha mai interrotto la sua attività e sabato prossimo festeggerà 30 anni. Dall’inizio di ottobre alla fine di maggio, infatti, grazie a tante persone “di buona volontà”, “Matteo 25” può offrire ospitalità ogni sera, sette giorni su sette, a 13 persone che non hanno un posto dove passare la notte. Come insegna il passo del capitolo 25 del Vangelo di san Matteo, che ha dato il nome alla realtà, l’unico intento è aiutare i fratelli nelle loro necessità corporali, facendoli sentire accolti e amati. Michela Simoni, che fa parte del gruppo dei volontari, in occasione dell’importante traguardo del trentennale ha voluto esprimere la sua soddisfazione nello svolgere, da alcuni anni, questo prezioso servizio. «Chissà se il 22 febbraio 1995 Laura, Andrea, Claudia e gli altri ragazzi che, timidamente, avevano donato la prima sistemazione al caldo a chi non l’aveva, immaginavano di arrivare a 30 anni di attività. – ha detto Michela – Sono 30 anni di notti passate a dare un letto a chi si trova per strada, a donare un the bollente a chi arriva infreddolito, un sorriso a chi purtroppo sorride troppo poco e il conforto a chi teme di aver perso la speranza; 30 anni di ospiti che hanno transitato nel dormitorio per una sola notte o che frequentano per lunghi periodi i nostri luoghi, regalandoci la possibilità di conoscerli, di instaurare con loro un rapporto di fiducia e, a volte, di poterli aiutare per migliorare la loro situazione». In questo lungo periodo, è proprio grazie a persone generose e disponibili che l’associazione “Matteo 25” ha potuto compiere gesti gratuiti e autentici: «Sono 30 anni nei quali noi, con buona volontà, ma soprattutto con calore e dolcezza, dedichiamo del tempo prima di andare a dormire o addirittura la notte intera, alle persone che non hanno un letto. – ha aggiunto Michela – I volontari, che vedendo il volto di Cristo nel volto degli amici che bussano alla porta, si impegnano con spirito caritatevole ad accoglierli non solo in un luogo fisico ma in un abbraccio immaginario nel quale, per qualche ora, possono trovare un tepore che rinfranca il corpo e specialmente il cuore e li fa sentire persone, in mezzo ad altre persone che si preoccupano di loro. Per noi, infatti, non ci sono “quelli che chiedono l’elemosina”, ma nomi e volti di uomini con le loro storie, le loro difficoltà e le loro emarginazioni». I volontari sono diventati una grande famiglia, sempre pronta a fare spazio a nuovi e attesi membri, e a mettere in pratica l’insegnamento del vescovo venerabile Tonino Bello che esortava non solo a offrire il letto ma a dare anche la buonanotte a chi ne ha bisogno. La presidente di “Matteo 25”, Laura Cebrelli, ha ricordato che santa Teresa di Calcutta, rispondendo a una giornalista che le chiedeva chi vedeva nel povero, una volta disse: «Io nel povero ho sempre visto l’uomo, l’uomo con tutta la sua miseria, la sua povertà al quale sono chiamata a ridare dignità». E in quel povero lei, sicuramente, vedeva Cristo. «Noi volontari – ha affermato con convinzione la presidente – prima di tutto ringraziamo il Signore per il dono della fede e poi perché attraverso i nostri ospiti ci fa capire che in loro è nascosto Lui, sofferente. In questi 30 anni, però, ci siamo accorti che non appena crediamo di aver capito come fare a riconoscere Cristo, Lui si rivela un abile trasformista, pronto a ricordarci che “non si vede bene che col cuore”». Cebrelli, grata al Signore per aver sostenuto l’opera caritatevole intrapresa, ha svelato il segreto dei 30 anni di “Matteo 25”: «Noi non siamo migliori, né più bravi di altri ma stiamo rispondendo alla Sua chiamata che è quella di cercare, amare, servire e trovare Cristo nei più bisognosi e in chiunque soffra per una povertà e, dunque, in ogni uomo. Per questo siamo arrivati a quota 30. Auguri a noi!». Sabato 22 febbraio alle ore 18, tutti i volontari esprimeranno il loro “grazie” a Dio durante la Santa Messa che sarà presieduta in cattedrale dal vescovo Mons. Guido Marini. «Nella celebrazione – ha concluso Michela Simoni – chiederemo a tutti di pregare “per” e “con” noi perché, come i discepoli di Emmaus, aprendo il nostro cuore, possiamo sempre accogliere Cristo nelle persone che nei prossimi anni si presenteranno al dormitorio».