«Invochiamo il Signore per Francesco, siamo vicini a lui»

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Il vescovo e la Diocesi in preghiera per il Papa. Ieri sera, al santuario della Madonna della Guardia di Tortona, Mons. Guido Marini ha guidato il Santo Rosario, in comunione con le Chiese che sono in ItaliaIeri sera, mercoledì 26 febbraio, al santuario della Madonna della Guardia di Tortona il vescovo Mons. Guido Marini ha presieduto la preghiera del Rosario per Papa Francesco, in comunione con le Chiese d’Italia, secondo lo schema predisposto dalla Conferenza Episcopale Italiana. «La nostra Chiesa – ha affermato Mons. Marini – è in comunione con la Chiesa italiana e prega il santo Rosario per il Papa». Il vescovo ha offerto ai fedeli presenti due spunti di riflessione. Il primo, partendo da Atti 12 dove si racconta che durante la prigionia di Pietro dalla Chiesa saliva incessantemente la preghiera a Dio. «La Chiesa– ha spiegato – prega per il Papa in un momento di sofferenza, di fatica, di dolore. L’esito di quella preghiera negli Atti è la liberazione miracolosa di Pietro dalla prigione. Noi preghiamo con fede affinché la nostra preghiera possa ottenere dal Signore la guarigione del Papa». «Ma la nostra invocazione – ha continuato – vuole allargarsi. Certo preghiamo per la salute del corpo, ma anche per quella dello spirito, per le intenzioni che gli stanno a cuore; una preghiera complessiva non soltanto incentrata sulla sua salute». Per il secondo spunto il vescovo Guido ha citato san Luigi Orione: «La Guardia custodisce il corpo di don Orione e ricordiamo quanto don Orione amasse il Papa. Ci poniamo in sintonia con questo amore per il Papa vissuto da don Orione che spesso diceva che dobbiamo essere figli devotissimi del Papa e insegnava – l’aveva imparato da san Giovanni Bosco – ad amare il Papa qualunque esso fosse e comunque egli si chiamasse, tanto che sosteneva che se anche fosse stato fatto Papa Garibaldi, sarebbe il Papa; sarebbe il Papa con due punti esclamativi». Mons. Guido Marini ha infine espresso la sua vicinanza al Santo Padre anche a livello personale per il legame che ha avuto e che ha con lui a motivo del servizio che per quasi otto anni ha svolto al suo fianco.

Le condizioni del Papa

Da venerdì 14 febbraio Papa Francesco è ricoverato al Policlinico “Gemelli” di Roma per una polmonite bilaterale. Di giorno in giorno si sono succeduti i bollettini medici diffusi dalla Sala Stampa vaticana che hanno aggiornato i fedeli di tutto il mondo sulle condizioni del Pontefice. Martedì sera, in una nota – l’ultima di cui possiamo dare conto prima di andare in stampa – la Sala Stampa vaticana ha fatto sapere che “le condizioni cliniche del Santo Padre rimangono critiche, ma stazionarie. Non si sono verificati episodi acuti respiratori e i parametri emodinamici continuano a essere stabili” e che il Papa “ha effettuato una tac di controllo programmata per il monitoraggio radiologico della polmonite bilaterale” e “la prognosi rimane riservata”. Da subito la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha espresso la “vicinanza delle Chiese in Italia a Papa Francesco”, aggiungendo che “nell’affidare al Signore l’operato dei medici e del personale sanitario, ci stringiamo al Santo Padre con affetto, invitando le comunità ecclesiali a sostenerlo con la preghiera in questo momento di sofferenza”. Mercoledì 19 febbraio, con un comunicato a firma dell’Arcivescovo e presidente della Conferenza Episcopale Ligure Mons. Marco Tasca, i vescovi della Regione Ecclesiastica Ligure, che comprende anche la nostra Diocesi di Tortona, hanno espresso affetto e vicinanza al Pontefice: “Tutta la Regione Ecclesiastica Ligure è vicina in queste ore con grande affetto a Papa Francesco. Ci uniamo alla corale preghiera per la Sua salute che sta salendo da ogni parte del Mondo, invitando tutte le Comunità parrocchiali e gli Istituti di Vita consacrata della nostra Liguria ad accompagnare il Pontefice con la preghiera in questo delicato momento”.In tutte le parrocchie della Diocesi si continua a pregare per il Papa, anche attraverso le intenzioni per la preghiera universale dei fedeli che la Cei ha predisposto nei giorni scorsi.Intanto, a Roma, da lunedì 24 febbraio, “ogni sera i cardinali residenti, con tutti i collaboratori della Curia Romana e la Diocesi di Roma, raccogliendo i sentimenti del popolo di Dio, si ritrovano in piazza San Pietro, alle ore 21, per la recita del Santo Rosario per la salute del Santo Padre”, si legge nel comunicato diramato dal Vaticano. «È un modo di manifestare la vicinanza della Chiesa al Papa e ai malati» ha spiegato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni. La prima celebrazione è stata presieduta dal cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin che ha aperto così il momento di preghiera: «Maria lo sostenga in questo momento di malattia e di prova e lo aiuti a recuperare presto la salute. Lo affidiamo alla potente intercessione di Maria Santissima, che invochiamo specialmente col titolo di “Salus Infirmorum”».Tra i tanti messaggi che giungono ogni giorno al decimo piano del “Gemelli”, molti sono di bambini, alcuni ricoverati con lui nel grande ospedale romano. Spesso sono accompagnati da preghiere e disegni realizzati per l’occasione. “Mi hanno particolarmente colpito le lettere e i disegni dei bambini. Grazie per questa vicinanza e per le preghiere di conforto che ho ricevuto da tutto il mondo! Affido tutti all’intercessione di Maria e vi chiedo di pregare per me” – ha scritto domenica il Pontefice nel messaggio per l’Angelus che, a causa delle sue condizioni, non ha recitato per la seconda domenica consecutiva.Matteo Colombo

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