Vaccini di destra o di sinistra?

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Di Ennio Chiodi

«Buonasera… È una serata difficile» esordiva Enrico Mentana in apertura del telegiornale della sera del 20 febbraio 2020, nel dare notizia che il Coronavirus era sbarcato in Europa e precisamente in Italia, e precisamente in Lombardia e precisamente a Codogno, tra Lodi, Piacenza e Pavia. Mattia Maestri, 38 anni, fisico sportivo e allenato, era stato ricoverato in assoluto isolamento dopo un test positivo al Covid, il virus nato in Cina e che molti speravano in Cina si fermasse. Non è stato così: Mattia era il paziente “uno” in Europa. Sarebbe stato curato, intubato e in terapia intensiva, per un mese. In poche ore, in pochi giorni, i pazienti sarebbero diventati dieci, cento, mille e ancora mille e mille. Prima in Lombardia, quindi in tutta Italia, in Europa e nel resto del mondo. Nei mesi che seguirono si fece il possibile per arrestare quel killer invisibile e misterioso, che nessuno aveva incontrato prima e che colpiva senza tregua. Non tutto filò per il verso giusto anche se la maggioranza degli italiani, tra i più colpiti del pianeta, accettò sostanzialmente le decisioni più scomode e impopolari assunte dai governi di allora. Non rimpiangiamo certamente le chiusure, i divieti, i decreti del presidente del Consiglio annunciati con una ritualità e una solennità ai limiti del grottesco. Non rimpiangiamo i tentativi di segregare il virus in confini amministrativi regionali che avevano poco senso di fronte a una diffusione pandemica. Né dimentichiamo i tentativi di qualche amministratore e mercante senza scrupoli di speculare su mascherine e presidi sanitari. Ma sappiamo che, in qualche modo, ne siamo usciti. E sappiamo, con certezza scientifica ed evidenza consolidata, che senza i vaccini, sperimentati e prodotti in fretta, le vittime sarebbero state molte, molte di più, e gli sviluppi imprevedibili e disastrosi. A cinque anni di distanza – con grave ritardo rispetto ad altri Paesi europei – il governo ha varato un piano di intervento in caso di nuove pandemie che ha fatto per mesi il giro delle segreterie dei partiti, come se scienza e medicina fossero soggette a interpretazioni di diverse fazioni ideologiche. I risultati non sono incoraggianti: i vaccini non saranno più al centro delle attenzioni e tra i rimedi essenziali e insostituibili. «Le Sinistre se ne faranno una ragione» – ha dichiarato un importante esponente della maggioranza di governo. Sarà lo spirito del tempo: quello che fa girare il mondo al contrario, che confonde il vero con il falso, la scienza con l’insipienza, il diritto con il sopruso, gli aggressori con gli aggrediti, la storia con la propaganda. È un vento che soffia – di questi tempi– anche dall’altra sponda dell’Atlantico. La speranza è che si plachi e si tratti di burrasca passeggera.

ennio.chiodi@gmail.com

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