A padre Rogue tagliarono la testa

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Di Daniela Catalano

Il protagonista di questa settimana è un missionario vincenziano, vittima della Rivoluzione francese, definito “martire dell’Eucaristia e della Carità” e beatificato da Papa Pio XI il 10 maggio 1934. Il beato Pierre-René Rogue nasce l’11 giugno 1758 in Francia, nella città bretone di Vannes, in una famiglia cristiana della media borghesia. A 3 anni perde il padre e la madre lo affida al Collegio gesuita di sant’Ivo, dove apprende la devozione alla Vergine Maria, che coltiva per tutta la vita. Pierre-René in quell’ambiente sente nascere la vocazione al sacerdozio e a 18 anni entra nel seminario diocesano, diretto dai vincenziani. È ordinato sacerdote il 21 settembre 1782. Diventa per quattro anni cappellano della casa per donne di Vannes. Il 25 ottobre 1786, Pierre-René decide di abbracciare l’ideale vincenziano ed è accolto nella casa madre di Parigi. Il 26 ottobre 1788 emette i voti solenni nella Congregazione della Missione. Padre Rogue è descritto dai superiori come “amico del silenzio, fedele imitatore di san Vincenzo de’ Paoli nella semplicità, umiltà, mansuetudine, mortificazione e zelo per la salvezza delle anime e capace di lasciare dappertutto il buon profumo di Cristo”. Il sacerdote è anche un convinto predicatore e un instancabile confessore. Con l’inizio della Rivoluzione francese, il 13 luglio 1789 la casa madre dei vincenziani è profanata. Il 12 luglio 1790 è approvata la celebre Costituzione civile del clero, che disconosce il Papa quale capo della Chiesa e si scatena la persecuzione contro i cristiani fedeli a Roma. Il beato rifiuta di giurare fedeltà alla carta rivoluzionaria ma non si nasconde; al contrario, accentua la sua azione apostolica verso i malati e i più deboli. Per questo motivo, la vigilia di Natale, Padre Rogue è arrestato, mentre sta portando il viatico a un moribondo. Resta in carcere fino all’inizio di marzo, quando, dopo un duro interrogatorio, è condannato alla ghigliottina. Giovedì 3 marzo 1796, a soli 37 anni, PierreRené è decapitato e le sue ultime parole sono: «Nelle tue mani, Signore, consegno il mio spirito». Le sue reliquie sono venerate nella cattedrale di Vannes. La memoria liturgica cade il 3 marzo.

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