Il timorasso rivela le sue tre “anime”

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Il Consorzio Colli Tortonesi presenta le annate con le tipologie della futura sottozona

TORTONA – Il Derthona, il vino bianco prodotto sui Colli Tortonesi dal vitigno “timorasso”, amplia il suo mercato proponendo tre diverse varianti, in base all’invecchiamento calcolato sul tempo trascorso tra la vendemmia e l’imbottigliamento. «Per la prima volta abbiamo deciso di presentare le tante interpretazioni del vino Timorasso presenti sui Colli Tortonesi attraverso le tre tipologie che caratterizzeranno la futura sottozona Derthona, ormai in via di approvazione definitiva. – ha spiegato Gian Paolo Repetto, presidente del Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi, che raggruppa 116 produttori – Si tratta di un capitolo molto importante per la storia di questo territorio e di questa denominazione, che consentirà di donare definitivamente una identità chiara e distintiva a questo vino, sia sul mercato nazionale sia internazionale». La novità è stata presentata in occasione di “Derthona 2.0”, la kermesse dedicata proprio al timorasso, che è diventato il vitigno portabandiera dei Colli Tortonesi. Durante la quinta edizione, che si è svolta al Museo Orsi di Tortona dal 29 al 31 marzo, hanno fatto la loro apparizione le bottiglie delle recenti vendemmie: Piccolo Derthona (annata 2024), Derthona (annata 2023) e Derthona Riserva (annata 2022). E la suddivisione arriva a prefigurare il futuro assetto della sottozona di vini bianchi Derthona, all’interno della denominazione Colli Tortonesi. In un’area di 786 Kmq con 1300 ettari vitati, dove sono coltivate anche altre varietà come Barbera e Cortese, la futura sottozona Derthona interesserà circa 400 Kmq quadrati, dove sono presenti 440 ettari vitati di timorasso, dei quali solo 330 idonei a diventare Piccolo Derthona, Derthona e Derthona Riserva. Tutte e tre le tipologie hanno in comune, oltre alla vinificazione in purezza del vitigno timorasso, anche una resa massima per ettaro di 7,5 quintali di uva e l’obbligo dell’utilizzo di una bottiglia non superiore ai 600 grammi di peso, in un’ottica di attenzione alla sostenibilità. L’estratto secco che contraddistingue i vini ottenuti da questa varietà, dotati di un notevole corpo e struttura, sarà crescente per le tre tipologie: 15 g/l per Piccolo Derthona, 17 g/l per Derthona e 18 g/l per Derthona Riserva. E saranno differenti anche i tempi di immissione sul mercato delle singole tipicità: il Piccolo Derthona uscirà il 1° marzo dell’anno successivo alla vendemmia, il Derthona il 1° settembre sempre dell’anno successivo alla vendemmia, mentre il Derthona Riserva il 1° marzo del terzo anno successivo alla vendemmia.

Stefano Brocchetti

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