La memoria dell’eccidio della Benedicta 81 anni dopo
Il 6 aprile la Messa celebrata da Mons. Marini e la cerimonia con la lettura del messaggio del presidente della Repubblica Mattarella
BOSIO – Un caldo sole primaverile ha scaldato il Parco delle Capanne di Marcarolo, al confine tra Piemonte e Liguria, dove sorge il sacrario della Benedicta, sorto per ricordare l’eccidio avvenuto 81 anni fa e commemorato domenica scorsa. A ricordare uno degli episodi più drammatici della Resistenza italiana, in cui oltre 150 giovani partigiani furono trucidati dalle truppe nazifasciste tra il 5 e l’8 aprile 1944, mentre altri furono deportati al lager di Mauthausen, da cui non fecero ritorno, sono state centinaia di persone provenienti da tutte le zone del circondario, insieme a numerose autorità civili e militari, provinciali e regionali e a tantissimi sindaci di città e paesi dell’Alessandrino e del Genovesato. Dopo aver reso omaggio ai caduti con la posa delle corone di alloro presso le lapidi che ricordano gli uccisi, il corteo è giunto in quello che un tempo fu il cortile della cascina della Benedicta, fatta esplodere dai nazisti, dove è stata celebrata la Messa, seguita dagli interventi delle autorità e dall’orazione ufficiale a cura della scrittrice e insegnante di Lettere Raf- faella Romagnolo, che in più di un’occasione, nei suoi libri, ha incrociato la storia del periodo cruciale che portò alla nascita della Repubblica. Ha partecipato anche la banda musicale “Risorgimento” di Sampierdarena. A presiedere l’Eucaristia è stato il vescovo di Tortona, Mons. Guido Marini, con il parroco di Bosio, padre Isidro Guterriez. All’inizio, dopo aver salutato il presidente dell’associazione “Memoria della Benedicta”, Daniele Borioli, per averlo invitato, il vescovo ha esortato i presenti non solo a ricordare coloro che sono stati uccisi, ma anche a «presentare al Signore una grande intenzione: l’intenzione per la pace» che è fondamentale «in un tempo nel quale pare che la stoltezza della guerra prevale sulla saggezza della pace, in un tempo nel quale sembra esserci una preferenza per i venti sconvolgenti della guerra, rispetto a ciò che conduce all’esperienza bella della pace». E nell’omelia, Mons. Marini ha messo in evidenza come sia importante che, nel momento in cui si celebra il ricordo dell’eccidio di 81 anni fa che «ha reso brutta la nostra terra, noi capiamo che solo nella misura in cui il Signore si china su questa terra, macchiata dal sangue, dall’orrore, dal dram- ma dell’inimicizie e dell’odio, questa terra può ritrovare una bellezza perduta, una fraternità perduta, un amore perduto». Al termine della celebrazione, sono seguiti gli interventi istituzionali delle autorità tra cui il presidente della Provincia di Alessandria Luigi Benzi, il vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte e presidente del Comitato Resistenza e Costituzione Domenico Ravetti e il presidente dell’ANPI provinciale di Genova Massimo Bisca. Domenico Merlo, sindaco di Bosio, Comune a cui appartiene il sacrario, ha dato lettura del messaggio inviato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che era stato invitato a partecipare, in occasione degli 80 anni della Liberazione. “La memoria dell’eccidio della Benedicta appartiene alla storia della Liberazione italiana e della Repubblica. – ha scritto Mattarella – Nell’anniversario delle battaglie nell’Appennino ligure-piemontese, degli scontri armati attorno a Capanne di Marcarolo e della spietata esecuzione dei partigiani fatti prigionieri nell’abbazia della Benedicta desidero rinnovare i sentimenti di vicinanza ai discendenti dei patrioti caduti, a quanti negli anni hanno tenuto vivo il ricordo dell’eroismo dei combattenti per la libertà e si raccolgono affinché la memoria sia trasmissione di valori e di impegno. La Guardia Nazionale della Repubblica di Salò fu responsabile dell’eccidio, e a quelle vittime si aggiunsero, in quei gior- ni dell’aprile 1944, gli altri partigiani appartenenti a una formazione garibaldina e a un gruppo autonomo, uccisi o deportati nei lager tedeschi». Nel pomeriggio, a partire dalle ore 15, si è svolto il cammino lungo il Sentiero della Pace organizzato dal Parco dell’Appennino Piemontese.
Daniela Catalano