Parco giochi Club

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Di Carlo Zeme

Nella geografia di Margherita c’è un nuovo posto del cuore: il parco giochi. Si tratta di un innamoramento recente arrivato con la bella stagione, il sole e le giornate che si allungano. Basta dire la parola “parco” ed ecco che gli occhi le si illuminano, a volte alza anche le braccia al cielo e i sorrisoni vanno sprecandosi. Il divertimento parte però molto prima, Margherita infatti vuole raggiungere il suo personalissimo paese dei balocchi rigorosamente a piedi: piccoli tragitti che con il passeggino potrebbero durare dai due ai tre minuti, con lei si trasformano in lunghe passeggiate piene di scoperte eccezionali tra un marciapiede, i tavolini di un bar e i piccioni che con le loro grandi ali ai suoi occhi assomigliano ad aquile reali. Abbiamo la fortuna di vivere in una città con tanti parchi giochi, al punto da avere quasi l’imbarazzo della scelta: quello con più om- bra, quello più piccolo, quello con il pavimento salva-caduta e quello tutto prato. Questi discorsi da genitori “ansiati” da eventuali capitomboli però a Margherita non interessano, per lei l’importante è che ci siano altri bimbi e divertimenti su cui arrampicarsi. In questi giorni abbiamo incontrato tanti piccoli habitué del parco: Adham, 3 anni, ci ha spiegato come va spinta l’altalena, Patrick e suo fratello Christian hanno dato un saggio della loro bravura sul tappeto elastico, Princess ha puntualizzato che il suo nome significa principessa in inglese, Fatima ha portato un fazzoletto a Margherita e guardandomi mi ha detto: «Guarda che ha il moccio al naso», mentre il piccolo Luca di 5 anni ci ha sottoposto a un interrogatorio: «Tu chi sei»? – mi ha chiesto. Gli ho risposto di essere il papà di Margherita, «E quanti anni hai?» A quel punto ci ho preso gusto: «Quanti me ne dai?» «Secondo me 61 oppure 62». Non ho avuto la forza di contraddirlo mentre Adham ci ha riportato tutti alla realtà: «Venite a vedermi sullo scivolo!» Io e Margherita per ora ammiriamo, sperimentiamo e soprattutto ci lasciamo accogliere senza badare troppo a que- stioni formali come l’età che sia di 0 oppure di 62 anni.

carlo.zeme [at] gmail.com

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