25 aprile alla Benedicta

Visualizzazioni: 23

Di Pier Luigi Feltri

Ricorre domani l’ottantesimo anniversario della Liberazione. In questa occasione vogliamo suggerire una visita sul- l’Appennino alessandrino, al confine con la Liguria, dove sorge un luogo che custodisce una delle memorie più dolorose della Resistenza: la Benedicta, che si trova nel comune di Bosio. Qui 147 persone vennero catturate e fucilate tra il 6 e l’11 aprile 1944, durante un massiccio rastrellamento nazifascista. Si trattava per lo più di partigiani giovanissimi e disarmati, che avevano scelto di salire in montagna per opporsi alla dittatura. L’operazione fu condotta con una violenza sistematica: i martiri, che si erano rifugiati nel monastero benedettino dal quale il sito prende il nome, furono uccisi a gruppi di cinque, e costretti a scavare la stessa fossa che li avrebbe accolti. Le operazioni portarono anche alla distruzione del complesso religioso. Al suo posto oggi si trova il Sacrario: un’installazione essenziale, immersa nel silenzio del bosco, pensata per custodire i nomi e la memoria delle vittime. I ruderi delle antiche mura rappresentano la testimonianza forte della distruzione e del terrore portati dal periodo bellico. Una stele invita al raccoglimento con queste parole: “Guarda queste rovine, cittadino d’Italia. Sono il dono della tirannide straniera e domestica”. L’eccidio, concepito dai tedeschi anche per spezzare il sostegno popolare alla Resistenza, sortì invece l’effetto contrario: la brutalità delle esecuzioni e l’alto numero di vittime alimenta- rono l’indignazione e l’ostilità della popolazione locale verso i repubblichini e gli occupanti nazisti. Nei pressi del memoriale opera il Centro di Documentazione della Benedicta, situato nella cascina Pizzo. Conserva documenti originali, testimonianze, fotografie, video, materiali didattici e bibliografici. Un luogo prezioso per chi desidera comprendere il contesto storico dell’eccidio. Il sito della Benedicta può essere raggiunto in auto da Gavi o da Bosio, seguendo la SP165. L’accesso è libero. Nell’anniversario della strage, tre settimane fa, il vescovo Mons. Guido Marini ha celebrato qui la Messa, a testimonianza dell’importanza che questo luogo riveste ancora oggi per la coscienza civile e religiosa della comunità. La Provincia di Alessandria, proprio in relazione al tragico evento di Bosio, è stata insignita della Medaglia d’Oro al Valor Militare assegnata dal presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.

pierluigi.feltri [at] gmail.com

Commenti: 0

Il tuo indirizzo mail non sarà reso pubblico. I campi obbligatori sono segnati con *