La città in giallo a “Correre… per Pernigotti e IperDì”
Domenica scorsa la manifestazione podistica per sostenere i lavoratori
NOVI LIGURE – Sono stati centinaia i novesi e non che hanno aderito domenica scorsa alla manifestazione podistica “Correre per… Pernigotti e IperDì” per esprimere solidarietà ai lavoratori la Pernigotti e del supermercato di via Oneto. La città è stata invasa dalle pettorine gialle che erano più di 800 e hanno percorso correndo, ma anche camminando, i 4,8 chilometri previsti dall’itinerario. In prima fila, con i lavoratori, c’erano il sindaco Rocchino Muliere e l’assessore allo sport Stefano Gabriele. Gli alpini, al termine, hanno pensato a rifocillare i partecipanti con un’ottima farinata e bevande calde.
La manifestazione, organizzata dall’associazione “Correre per…”, ha contribuito anche materialmente ad aiutare i dipendenti perché, come ha spiegato la referente Mara Scagni, le pettorine sono state distribuite dietro il pagamento minimo di 5 euro e il ricavato è poi confluito nel fondo di solidarietà aperto dalla Caritas diocesana, che ha giù superato i 44 mila euro.
Per quanto riguarda il futuro della Pernigotti bisognerà aspettare il 5 febbraio per concedere più tempo all’advisor nominato per valutare eventuali aggiornamenti sulle offerte di acquisizione e, soprattutto, affrontare il tema della cassa integrazione che per la proprietà dell’azienda dovrebbe essere per cessazione, mentre per i lavoratori e per l’amministrazione novese per reindustrializzazione.
Nel frattempo le unioni sindacali, rappresentate da Tiziano Crocco, segretario provinciale della Uila – Uil, Marco Malpassi della Flai – Cgil ed Enzo Medicina della Fai – Cisl, non mollano e garantiscono nel tempo che rimane di stare in contatto con l’Advisor e con le istituzioni per verificare le opzioni sul tavolo e quelle che dovessero presentarsi nel frattempo.
Intanto è stato reso noto che lo scorso 14 dicembre il consiglio di amministrazione della Pernigotti ha diffuso i risultati economici al 30 giugno 2018, da cui emergono ricavi per 21,3 milioni e una perdita di 5,3 milioni, in conseguenza della quale il patrimonio netto della società è crollato ad appena 600 mila euro. È a fronte di tale situazione che i Toksoz hanno deciso di ricapitalizzare la società per 3 milioni, rinunciando a crediti di corrispondente importo. Della fabbrica di Novi si è detto che è “da sempre caratterizzata da volumi non abbastanza significativi per ottenere efficienza ed economie di scala, anche in funzione dello stato di avanzata obsolescenza funzionale e tecnologica dell’immobile e di buona parte dei macchinari”.
La proprietà, però, non ha mai ritenuto necessario provvedere a un ammodernamento degli impianti. Pare, anzi, che abbia dato mandato a una società di consulenza per la vendita della divisione I&P, che si occupa di produzione e commercializzazione di preparati per gelaterie artigianali e pasticcerie.
Daniela Catalano