I religiosi in preghiera con il Vescovo

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Sabato 2 febbraio in cattedrale la funzione per la Giornata della Vita Consacrata

TORTONA – Sabato 2 febbraio, in cattedrale, è stata celebrata la XXIII Giornata della Vita Consacrata. Religiose e religiosi della diocesi si sono ritrovati, insieme al Vescovo Mons. Vittorio Viola, per un momento di preghiera ricordando la presentazione di Gesù al Tempio. Il tempo inclemente e la fitta nevicata non hanno permesso che la celebrazione venisse preceduta dalla “Liturgia della luce” nella chiesa di Santa Maria Canale e dalla successiva processione fino alla Cattedrale, come programmato, come pure hanno impedito la partecipazione di qualche religioso e religiosa proveniente da fuori città e dalle colline dell’entroterra tortonese.

L’incontro si è svolto direttamente in duomo con il suggestivo rito della Candelora e la breve processione verso l’altare.

Il delegato per la Vita Consacrata, l’orionino don Sesto Falchetti, ha introdotto la preghiera sul significato dell’incontro, ringraziando il Vescovo e tutti i presenti per aver risposto all’invito e per essere venuti a pregare per quella che è la finalità di tutti gli incontri del 2019: ovvero pregare per i giovani e le loro problematiche così come sono emerse dal Sinodo recentemente vissuto. Un discreto numero di fedeli laici si è unito ai religiosi e alle religiose che hanno sentito urgente la necessità di rivolgere a Dio la supplica perché si degni di sostituire con rinnovate energie coloro che di tanto in tanto chiama a sé a ricevere il premio eterno.

Mons. Viola, dopo la lettura del Vangelo, ha posto l’accento sull’obbedienza di Maria e di Giuseppe a Dio e ha portato l’assemblea a riflettere sulla comunità che si ritrova a lavorare insieme, a pregare insieme, a vivere nella gioia la volontà di Dio che si esprime nelle cose semplici, ma tanto convincenti. I religiosi e le religiose, ricordando la loro prima professione dei Consigli Evangelici, hanno confermato il loro “sì”, inseriti nella diversità di carismi espressi da ciascuna congregazione.

Con gioia hanno confermato l’impegno di obbedienza al Vangelo, alla voce della Chiesa, alla regola di vita di ciascuna comunità. Lieti hanno confermato l’impegno di vivere con sobrietà ed austerità, di vincere l’ansia del possesso con la gioia del dono, di servirsi dei beni del mondo per la causa del Vangelo e la promozione dell’uomo. Con gioia hanno confermato l’impegno di custodire casto il corpo e puro il cuore, di vivere con amore indiviso per la gloria di Dio e la salvezza dell’uomo.

Nella preghiera dei fedeli hanno ricordato i sacerdoti e le suore che nell’anno 2018 hanno incontrato la misericordia del Signore e si sono presentati dinnanzi a Lui con la lampada accesa per riceverne la vita eterna. Una preghiera e un ricordo particolare, espresso anche con un piccolo pensiero, è stato innalzato a Dio ricco di misericordia per tutti coloro che nel 2019 celebrano il 65°, il 60°, il 50° e il 25° anniversario della loro consacrazione religiosa e per tutti coloro che, ormai avanti negli anni, hanno superato anche questi traguardi, affinché siano gioiosi testimoni della vita evangelica nelle loro comunità, luogo dove i giovani possano sperimentare la bellezza della sequela del Signore.

Al termine della preghiera, mentre ciascuno rivolgeva il suo augurio agli altri, si leggeva negli occhi di tutti la gioia della grazia e la consapevolezza che è giunto il momento di far sentire al mondo che la parola di Papa Francesco, richiamata dal delegato all’inizio della celebrazione, va accolta e proclamata.

C’è un verbo che il Papa ha usato per esprimere una caratteristica di questo anno ed è “gridare”…

La vita consacrata va intesa proprio come “una vita che grida”. I consacrati e le consacrate devono essere persone disponibili a farsi voce dello Spirito, a gridare il Vangelo con la vita. Debbono dire ad alta voce che la vita di comunità è bella e che, nonostante tutto, vale la pena viverla. Nel saluto finale, dopo la benedizione, e nel congedo Mons. Viola ha ringraziato il Delegato per la Vita Consacrata per il lavoro svolto in questi anni e ha annunciato di avere scelto un suo vicario per seguire più da vicino i sacerdoti e le suore che, ubbidendo ai rispettivi superiori, operano nella diocesi di Tortona.

s.f.

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