Il Buttafuoco Storico riparte dai suoi 23 anni

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Tavola rotonda e degustazione a Milano con il ministro Gianmarco Centinaio e Gene Gnocchi

MILANO – C’era anche il ministro dell’Agricoltura, Gianmarco Centinaio, a Milano, a Palazzo Bovara, per festeggiare il 23esimo compleanno del Club del Buttafuoco Storico. Centinaio ha partecipato, con altri esponenti del mondo istituzionale e vitivinicolo, tra cui l’assessore regionale all’Agricoltura, Fabio Rolfi, alla tavola rotonda che si è tenuta venerdì mattina, moderata da Gene Gnocchi, dal titolo “Un vino, una storia, un territorio”. E il territorio in questione è l’Oltrepò pavese di cui il Buttafuoco sta diventando ormai uno dei prodotti simbolo.

Particolarmente soddisfatto Marco Maggi, presidente del Club, che ha affermato: “Vogliamo creare qualcosa di importante per far parlare di noi e della nostra terra.

Tutto è nato da 11 produttori che nel 1996 hanno risvegliato un uvaggio ormai perso. Abbiamo raggiunto uno dei primi obiettivi: il 23° compleanno non è un traguardo ma un punto di partenza che, con il nostro grande entusiasmo e con la vicinanza delle istituzioni, ci fa credere sia davvero il momento giusto per galoppare”.

A testimoniare la riuscita della manifestazione è stata la presenza del Ministro pavese Centinaio che, senza giri di parole, ha confermato: “Ho un amore folle per questo vino. A tal punto che ero in Cina soltanto qualche settimana fa e alla domanda qual è il vino che preferisco ho risposto semplicemente: il Buttafuoco. Da una tipicità come questa deve ripartire l’Oltrepò pavese che grazie all’interessamento della Regione Lombardia e di altri attori istituzionali ha finalmente intrapreso un percorso che lo porterà, così si spera, ad uscire da quell’anonimato e in particolare da quelle frizioni che fino ad oggi lo hanno contraddistinto”. Gli ha fatto eco Fabio Rolfi, assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi: “L’Oltrepò pavese produce vino di grande qualità. Per vincere le sfide del mercato deve avere come stella polare una comunicazione più efficace e incisiva. La Regione Lombardia sta lavorando affinché il territorio possa avere una voce unica, per avere più peso sia nei rapporti istituzionali sia sui mercati esteri. La costituzione dei tavoli di denominazione avvenuta nelle scorse settimane rappresenta una svolta storica in questo senso”. L’incontro si è aperto con l’esilarante introduzione del comico Gene Gnocchi, vero mattatore della mattinata a Milano. “Dovete sapere – ha esordito – che sono stato fermato dalla polizia, ma quando hanno capito che avevo bevuto Buttafuoco Storico mi hanno aggiunto 2 punti sulla patente. Conosco questo vino perché ho amici in zona che me lo hanno fatto assaggiare e ho imparato ad apprezzarlo. Un grande prodotto da valorizzare. La ricetta comica per rilanciarlo? Sicuramente chiamare Gene Gnocchi alle degustazioni”. Al termine degli interventi il tradizionale taglio della torta con la storica icona del veliero, simbolo di questo vino. Nel pomeriggio palazzo Bovara ha ospitato un banco d’assaggio con la presenza di tutte le etichette dei vignaioli del Buttafuoco Storico: Bricco in Versira, Cà Cagnoni, Canne, Casa Barnaba, Casa del Corno, Costera, Catelotta, Frach, Garlenzo, Montarzolo, Pitturina, Pregana, Sacca del Prete.

Mattia Tanzi

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