Non siamo solo dei burattini
Al di là di quanto Conte conti in Europa, varrebbe la pena di interrogarsi sul peso politico e diplomatico che ha l’Italia nello scacchiere europeo. Non è solo un gioco di parole. Così, all’indomani delle dure accuse con cui il belga Guy Verhofstadt con modi e toni sprezzanti ha apostrofato il nostro presidente del Consiglio al Parlamento europeo, definendolo un “burattino” nelle mani di Salvini e Di Maio, una buona parte della grande stampa italiana ha avuto una reazione altrettanto offensiva. Come se la gaffe l’avesse commessa non Verhofstadt offendendo Conte, ma semmai Conte difendendosi da Verhofstadt. Lasciando da parte chi pensa (e sono tanti) che i due vice presidenti decidano per lui, che Conte non abbia nessuna autonomia, né carisma, né idee proprie, c’è una fetta della cosiddetta intellighenzia italiana che si pone sempre in atteggiamento subalterno verso l’Europa; sempre prona nei confronti dei Paesi “potenti”. Questo stile ossequioso e riverente mostra un complesso di inferiorità che ci portiamo dentro da decenni, specie nei confronti dei francesi. Un approccio quasi masochista, anti-italiano, che troverebbe una giustificazione nel fatto che “l’Italia è sempre più isolata a livello internazionale”. E da lì parte il valzer del vittimismo. C’è un’altra riflessione da fare. I “burattinai” di Conte sono visibili, noti, ne conosciamo nome e cognome. Non sono pupari che si muovono nell’ombra, occulti, segreti. Mi chiedo: esistono in altri Paesi europei burattinai altrettanto palesi e manifesti? Nella capitale belga ci sono le sedi di centinaia di multinazionali, che i populisti chiamano i veri poteri forti che tengono i fili dell’Europa. Ma chi ci sta dietro? Certo qualcuno che conta più di Conte ma anche di Di Maio e di Salvini. La conclusione è che dovremmo talvolta fare il tifo anche per la nostra nazione: non dico per questo o quel partito, ma per l’Italia che ha dato i natali a statisti padri fondatori di quell’unione europea nella quale oggi siamo visti con sospetto se non con imbarazzo.