La festa di San Versiglia a Broni
Il Vescovo ha celebrato la messa in memoria del missionario martire
BRONI – La festa diocesana di San Luigi Versiglia, che, come da tradizione, ogni anno viene celebrata in una Parrocchia diversa del nostro territorio per diffondere il suo culto anche al di fuori del paese natio, si è tenuta a Broni, domenica scorsa, nella basilica di San Pietro Apostolo.
Il vescovo salesiano originario di Oliva Gessi (dove nacque il 5 giugno 1873), morto martire in Cina, il 25 febbraio 1930, è stato ricordato e venerato durante la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Mons. Vittorio Viola.
Con lui, sull’altare, il parroco e Vicario Generale mons. Mario Bonati, il direttore dell’Ufficio Missionario don Stefano Calissano, il parroco della comunità pastorale “San Versiglia” (che comprende oltre a Oliva, le Parrocchie di Casteggio e Mairano) mons. Marco Daniele e numerosi sacerdoti.
Grande è stata anche la partecipazione dei fedeli, non solo bronesi, che hanno preso parte alla messa, tra i quali il sindaco di Broni Antonio Riviezzi e il primo cittadino di Oliva Gessi Giuseppe Ascagni. La funzione è stata resa ancora più solenne dai canti della corale parrocchiale ed è iniziata dopo il saluto e il messaggio di ringraziamento al vescovo e ai presenti da parte di don Calissano.
Mons. Viola nell’omelia ha commentato il Vangelo del giorno (capitolo VI di Luca) che offriva una sintesi significativa dell’insegnamento di Gesù: “Amate i vostri nemici; fate del bene a quelli che vi odiano”. “Noi sentiamo come questa parola sia seria e impegnativa, così distante dalle nostre logiche. – ha detto il Vescovo – Noi spesso di fronte ad un’offesa ricevuta dichiariamo la nostra incapacità di poter rispondere a un gesto di amore, siamo più portati a rispondere a quell’offesa con un’altra offesa, ma è qui che ci viene incontro la potenza del Vangelo, una parola nuova che scardina quella spirale di violenza che altrimenti il nostro cuore, segnato dal peccato, rischia sempre di innescare. Sorprende sempre l’amore del Signore. Lui ci ama indipendentemente dalla nostra volontà di accoglierlo.
Il suo è un amore che ha la caratteristica della gratuità, un amore che non è condizionato da nulla, che fa il primo passo.
San Luigi Versiglia, immaginando in ogni gesto della sua vita quelle parole che San Giovanni Bosco avrebbe voluto rivolgergli, ma che non ha potuto dirgli, ha messo in pratica l’amore di Gesù; si è lasciato modellare da quell’amore”.
La statua del santo, posizionata davanti alla balaustra, sembrava ascoltare la riflessione del vescovo abbracciando tutti i presenti che erano venuti a lui per ringraziarlo di tutto l’amore profuso fino al martirio subito, 89 anni fa, insieme ad un altro missionario, il giovane Callisto Caravario.
Le celebrazioni per San Versiglia si erano aperte venerdì 22 febbraio al teatro di Oliva Gessi con il seminario divulgativo dal titolo “San Luigi Versiglia: dalla santità al martirio”, che è stato tenuto dalla professoressa Gianna Bruni dell’Università degli Studi di Pavia.
Lunedì 25 febbraio, memoria liturgica di San Versiglia e di San Callisto Caravario e 89° anniversario del loro martirio, nella chiesa di Oliva, alle ore 21, don Achille Longoni, nuovo direttore dell’Opera Salesiana di Pavia, ha celebrato la messa.
Matteo Colombo