La “Sei giorni” di enduro torna in Italia

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L’Olimpiade della moto arriva in Oltrepò e nel Tortonese

RIVANAZZANO TERME – Un grande appuntamento di motociclismo interesserà l’Oltrepò Pavese e il Tortonese. Bisognerà aspettare il 2020, ma l’evento è di quelli imperdibili.

Stiamo parlando della “Six days” di enduro, evento promosso dalla Federazione internazionale del motociclismo (Fim), conosciuto come l’Olimpiade della moto, che richiamerà specialisti da ogni parte del mondo.

Insomma una vetrina di prestigio per tutto il territorio.

Sono ancora in via di definizione le date esatte, probabilmente tra la fine di agosto e i primi di settembre, ma è certa la location, nelle nostre terre. Galeotta fu una gara organizzata a Fabbrica Curone. L’organizzazione sarà curata dal Moto Club Alfieri di Asti in collaborazione con altri Moto Club della Fmi che sono già al lavoro per offrire un evento memorabile. La “Sei giorni” torna di nuovo in Italia (l’ultima volta nel 2013 in Sardegna) in un territorio dalla forte tradizione enduristica.

“Siamo molto orgogliosi ed emozionati di poter organizzare un evento di tale portata. – spiega Giorgio Bandoli, presidente Moto Club Alfieri – L’idea è nata nel 2015, quando organizzammo una prova degli Assoluti d’Italia a Fabbrica Curone. Manca ancora un anno alla Six days, ma ovviamente siamo già al lavoro anche grazie all’ottima intesa che si è venuta a creare con gli altri Moto Club che collaboreranno all’organizzazione”.

Particolarmente soddisfatto il presidente della Federmoto, Giovanni Copioli: “Sono orgoglioso come presidente e, da appassionato, entusiasta che la ‘Sei giorni’ venga organizzata in Italia. È davvero unica e non solo per la sua tradizione, ma perché il confronto fra squadre nazionali l’ha giustamente definita come l’Olimpiade della moto. I miei complimenti quindi al Moto Club Alfieri, che ha richiesto di organizzare la manifestazione e a cui va il mio incoraggiamento che estendo anche agli altri sodalizi che collaboreranno per trasformare questo grande impegno in una memorabile Six days 2020.

L’Italia sarà al centro dell’attenzione internazionale e non c’è dubbio che sul territorio le ricadute, anche economiche, saranno di grande e positivo impatto”.

“La ‘Sei giorni’, nata nel 1913 – spiega Jorge Viegas, presidente Fim – si terrà per la nona volta in Italia, dove quindi vi è molta esperienza nell’organizzazione della competizione. La passione che si trova in questo Paese verso l’enduro sarà garanzia di successo per la 94^ edizione della Fim Isde”.

 

La storia dell’evento

La “Sei giorni” internazionale di enduro (in inglese “International Six days enduro – Isde”), è un evento di motociclismo che si svolge ogni anno e che assegna il titolo di campione del mondo enduro a squadre nazionali. La gara si svolge nel corso di sei giorni ed è composta da prove di varia natura.

Nacque nel 1913 (con il nome di International “Six Days Reliability Trial”, denominazione utilizzata fino al 1979), su iniziativa della British Cycle and Motorcycle Manufacturers and Traders, che fece dono alla Fim di un trofeo da mettere in palio per premiare l’affidabilità dei mezzi e l’abilità dei piloti. La prima edizione vide alla partenza alcuni piloti britannici e tre francesi, che garantirono l’internazionalità dell’evento fin dalla prima edizione. Potevano gareggiare per il “Trofeo Nazioni” solo squadre formate da piloti nazionali, con veicoli prodotti nella medesima nazione, il che limitava la partecipazione alla gara dei soli paesi produttori di motocicli.

Per ovviare al problema, dal 1923, venne istituito il trofeo “Vaso d’argento”, nel quale potevano concorrere squadre nazionali di piloti, con motocicli prodotti in altra nazione. Dal 1985, eliminato l’obbligo della stessa provenienza nazionale di mezzi e piloti per il “Trofeo Nazioni”, il “Vaso d’argento” fu abolito e sostituito dal “Trofeo Junior”, riservato ai piloti con età inferiore a 23 anni. Dal 2007 è stato aggiunto il “Trofeo Women” riservato alle donne.

L’unica edizione annullata nella storia della manifestazione fu quella del 1939 tenutasi in Germania appena prima dello scoppio della seconda guerra mondiale.

Subito dopo la fine del conflitto, la Federazione internazionale annullò i risultati perché non vi era certezza sulla reale vittoria dei padroni di casa, visto il “clima” in cui si svolse la manifestazione.

Nell’albo d’oro, la squadra italiana vanta 14 vittorie nel Trofeo Mondiale e 12 vittorie nel Vaso d’argento.

Solo Gran Bretagna (16 vittorie) e Cecoslovacchia/Repubblica Ceca (15) hanno fatto meglio ma entrambe mancano dal podio da molti anni (la Gran Bretagna da oltre 60 anni).

Franco Scabrosetti

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