Custodire l’arte, fare cultura

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Tavola rotonda sui Boxilio in vista della chiusura della mostra al Museo Diocesano

 

TORTONA – Sabato 2 marzo, nella sala conferenze del Polo Culturale Diocesano, si è tenuto il dibattito “Tavola rotonda intorno ai Boxilio – Nuovi spunti a più voci” in vista della conclusione, prevista per il 10 marzo, dell’esposizione temporanea dedicata ai Boxilio, una famiglia di pittori originari di Castelnuovo Scrivia, attivi tra la fine del ’400 e gli inizi del ’500. Nella fiorente bottega tortonese operarono due fratelli, Manfredino e Beltramo, e nella stessa si formarono i loro rispettivi figli, Franceschino e Giovanni Quirico, entrambi documentati sino al 1522. Sono state esposte opere particolarmente significative: il polittico, recentemente restaurato, di proprietà della Parrocchia di Carbonara Scrivia, il trittico di Pozzolo Formigaro, commissionato a Franceschino per la chiesa della Trinità di Pozzolo, attualmente di proprietà della Provincia di Alessandria, normalmente custodito nel salone di ricevimento di Palazzo Ghilini, e il grande polittico della Visitazione firmato nel 1503 da Giovanni Quirico, oggi conservato nella quadreria dell’Ospedale di Vigevano.

Sono intervenuti: Fulvio Cervini, docente di Storia dell’Arte Medievale presso l’Università di Firenze, Gianluca Ameri, ricercatore presso il Dipartimento di Italianistica, Romanistica, Antichistica, Arti e Spettacolo dell’Università di Genova, Benedetta Chiesi, funzionario di zona della Soprintendenza lombarda, Massimiliano Caldera e Valeria Moratti, funzionari della Soprintendenza di Torino.

Ha moderato le relazioni Lelia Rozzo, responsabile dell’Ufficio Diocesano Beni Culturali.

Il dibattito si è aperto con l’intervento di Cervini, che ha tracciato un originale parallelismo tra le opere dei Boxilio esposte nel nostro Museo ed alcuni esemplari scultorei coevi visibili nella mostra “Alessandria Scolpita (1450 – 1535)”, tuttora in atto presso Palazzo Monferrato ad Alessandria. Anche Ameri e Caldera hanno proseguito su questa particolare linea, proponendo una chiave di lettura innovativa delle opere dei Boxilio e di altre maestranze contemporanee che hanno lasciato testimonianze sia pittoriche sia scultoree non solo nelle chiese della nostra zona, ma anche di area genovese e lombarda.

Chiesi si è invece soffermata sulle difficoltà logistiche legate all’organizzazione della mostra ed in particolare relative al trasporto del maestoso polittico della Visitazione dalla quadreria dell’Ospedale di Vigevano ai locali del Museo Diocesano.

Moratti ha rimarcato la necessità della collaborazione tra gli Uffici Beni Culturali delle Diocesi e le Soprintendenze, affinché si possa dare attuazione ai tanto decantati concetti di conservazione, tutela e promozione dei beni culturali ecclesiastici.

Ha concluso l’incontro Mons. Vescovo Vittorio Viola che ha proposto ai presenti una pregnante riflessione sul valore iconologico delle opere d’arte sacra.

Il periodo dedicato ai Boxilio terminerà domenica 10 marzo con l’ultimo itinerario sul territorio alla scoperta dei diversi edifici ecclesiastici nei quali essi operarono: la pieve di Santa Maria a Novi Ligure, l’abbazia di Santa Maria a Rivalta Scrivia, la pieve di San Pietro a Volpedo, la chiesa di Santa Maria a Pontecurone, la chiesa parrocchiale e il castello di Castelnuovo Scrivia.

Gli edifici saranno aperti grazie alla collaborazione delle associazioni di volontariato diocesano con possibilità di visite guidate gratuite, dalle ore 15 alle 17.

In contemporanea il Museo Diocesano propone una visita guidata incentrata sulle opere dei Boxilio presenti in museo con inizio alle ore 17.30.

s.m.

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