San Riccardo di Chichester
Il primo santo del mese di aprile è San Riccardo di Chichester, noto anche con il nome di Riccardo di Wych, vescovo inglese che la Chiesa ricorda il 3 aprile. Nacque a Droitwich Spa, una cittadina britannica della contea di Worcestershire nel distretto di Wychavon, nel 1197.
I suoi genitori erano dei modesti proprietari terrieri.
Nonostante la necessità di dare un aiuto alla propria famiglia con il lavoro nei campi e nella fattoria, ebbe modo di portare avanti gli studi e di iscriversi all’università di Oxford, sotto la guida di grandi futuri vescovi come Edmondo Rich e Roberto Grossatesta. Proseguì gli studi prima a Parigi e poi per sette anni a Bologna, dove si concentrò sul diritto canonico.
Proprio a Bologna, si ritrovò a dover dire di no a una importante proposta di matrimonio che gli avrebbe cambiato la vita rendendola più agiata.
Nel 1235, a 38 anni, tornò ad Oxford dove fu subito nominato rettore dell’università.
Il suo maestro Edmondo Rich, che era divenuto arcivescovo di Canterbury, nel 1237 lo volle come cancelliere della sua diocesi e Riccardo si distinse nella valida collaborazione data per attuare la riforma del clero e nel contrastare le ingerenze del potere regale.
La diocesi di Canterbury era già all’epoca la più importante di tutta l’Inghilterra. Riccardo accompagnò l’arcivescovo nel suo viaggio a Pontigny in Francia e gli fu accanto quando questi morì a Soissy nel 1240. Edmondo gli lasciò in eredità un calice e Riccardo in quell’occasione decise di farsi prete, cominciando a studiare teologia per due anni, presso i domenicani di Orléans.
Dopo l’ordinazione sacerdotale, avvenuta nel 1242, all’età di 45 anni, ritornò in Inghilterra e si dedicò come semplice parroco ai fedeli di Charing e Deal nel Kent. Suo malgrado san Riccardo fu oggetto di un braccio di forza tra il nuovo vescovo di Canterbury e re Enrico II per quanto concerne la nomina del nuovo vescovo di Chichester. Alla fine prevalse il vescovo con il supporto del Papa e Riccardo divenne vescovo della diocesi di Chichester. Nel corso del suo vescovato si mostrò quale uomo di grande carità, generoso e comprensivo verso i peccatori. Istituì gli Statuti Diocesani, che ancora sopravvivono, e che comprendono tutte le disposizioni per il celibato e la condotta del clero, dell’amministrazione gratuita dei sacramenti, per la celebrazione dignitosa della Messa, per la disciplina dei fedeli nell’osservare il precetto festivo e la conoscenza a memoria delle preghiere. Inoltre si adoperò per l’assistenza agli ammalati e ai sacerdoti anziani.
Sostenne con convinzione una nuova crociata per permettere ai pellegrini di raggiungere la Terra Santa.
Mentre si trovava a Dover per erigere una chiesa si ammalò gravemente e dopo qualche giorno, il 3 aprile 1253, morì.
Dopo nove anni fu canonizzato da papa Urbano IV.
Daniela Catalano