Pasqua di sangue in Sri Lanka

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Sei attentati contro i cattolici. Centinaia le vittime

La rivendicazione del Daesh. Il cordoglio di Mattarella

Pasqua di sangue e di orrore in Sri Lanka dove il giorno in cui la Chiesa gioisce per la risurrezione di Cristo, 321 persone hanno perso la vita a causa di terribili attentati compiuti contro le chiese gremite di fedeli per le celebrazioni e contro alcuni tra i più importanti hotel del Paese. Oltre 500 i feriti, molti in condizioni gravissime. Sei bombe sono esplose simultaneamente, poco prima delle nove del mattino, in tre parrocchie dove si celebrava la messa pasquale e in tre alberghi frequentati anche da stranieri. La capitale Colombo ha subito quattro attacchi sincronizzati che hanno ucciso 45 persone. Uno è accaduto nella chiesa di Sant’Antonio. Sono stati presi di mira poi il Cin-namon Hotel, lo Shangri-La Hotel e il Kingsbury Hotel, alberghi di lusso molto frequentati da turisti europei, americani e asiatici. Tra le altre località colpite dagli attentati, si trovano la città di Batti-caloa, nella zona orientale, e Ne-gombo, a nord del Paese, cittadina a maggioranza cattolica. Ad agire, in simultanea, sei kamikaze. Nella giornata di lunedì sono stati ritrovati 87 detonatori inesplosi in una stazione dei bus e sono stati fatti brillare 50 chili di esplosivo sulla strada per l’aeroporto della capitale. Tra le vittime, alcune decine sono straniere, di diverse nazionalità: a-mericani, britannici, olandesi. L’Unità di crisi della Farnesina ha subito effettuato verifiche circa la presenza di vittime italiane. Il governo dello Sri Lanka ha immediatamente dichiarato lo stato di emergenza. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è fatto portavoce del dolore del nostro popolo: “Ho appreso con sdegno e profonda tristezza la notizia dell’efferato attentato che nelle ultime ore ha insanguinato lo Sri Lanka, causando numerosissime vittime anche tra fedeli inermi riuniti per celebrare la Pasqua”. “In queste drammatiche ore – ha scritto il capo dello Stato al presidente della Repubblica democratica socialista dello Sri Lanka – facendomi interprete dei sentimenti degli italiani tutti, desidero far giungere a Lei e all’amico popolo dello Sri Lanka le più sincere e-spressioni di cordoglio e di condanna di questo vile gesto di insensata violenza”, sottolineando che “nel rinnovarle le condoglianze del popolo italiano e mie personali desidero confermarle che lo Sri Lan-ka, di cui ospitiamo nel nostro Paese un’ampia e operosa collettività, potrà sempre contare sulla vicinanza dell’Italia e sul suo inflessibile impegno nella lotta contro ogni forma di terrorismo e di violenza”. Durissima la reazione del cardinale arcivescovo di Colombo, Malcom Ranjith: i responsabili degli attentati “vanno puniti senza pietà, perché solo degli animali possono comportarsi in quel modo”, ha detto. E ha fatto appello al governo dello Sri Lanka affinché avvii una “indagine molto imparziale e severa”. Nella giornata di martedì, a più di 48 ore di distanza dai feroci attentati, il Daesh ha rivendicato la strage. La rivendicazione è stata diffusa tramite la sua agenzia di stampa di propaganda, Amaq. A confermarlo, l’arresto di un cittadino siriano che porta a 40 il numero delle persone finite in carcere. Gli attentatori dello Sri Lanka avrebbero agito con l’appoggio di una rete internazionale. “Non crediamo – ha detto il portavoce del governo locale – che questi attacchi siano stati condotti da un gruppo confinato in questo Pae-se. C’è una rete internazionale senza cui gli attentati non avrebbero avuto successo”.

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