Giro a Novi Ligure
E a Novi l’omaggio a Coppi: i due aneddoti del figlio Faustino
NOVI LIGURE – Mercoledì 22 maggio 2019, ore 7.20, piazza XX Settembre a Novi Ligure. Il parcheggio normalmente già occupato da molte automobili, è vuoto, o meglio, è animato da numerosi operai che stanno montando dei tendoni colorati di rosa; ci sono degli enormi tir con una scritta gigantesca sul tetto… ci siamo, è arrivato il “Giro d’Italia 2019”.
Oggi è una giornata importante per la nostra città, che per l’occasione si è addobbata a festa con migliaia di palloncini rosa disseminati lungo le vie e fuori dai negozi… una giornata da ricordare e raccontare! Si rende omaggio soprattutto alla memoria del “Campionissimo”, di Fausto Coppi nel centenario della sua nascita, avvenuta il 15 settembre 1919 a Castellania. L’undicesima tappa da Carpi a Novi Ligure ha rappresentato il giro di boa della 102^ edizione della “Corsa Rosa” che è giunta nella cittadina piemontese per la quarta volta. A contorno della kermesse ciclistica, una simpatica iniziativa ha animato la città: il “Giro d’Italia d’epoca”.
Un folto gruppo di appassionati di biciclette d’epoca ha dato vita ad una pedalata sulle strade della Frascheta novese, con partenza alle 11.45 dal piazzale interno della excaserma Giorgi. Le “storiche” maglie della Bianchi, Legnano, Salvarani, Carpano, Tricofilina, Maino, Wolsit, CVA (Circolo Velocipedistico alessandrino), insieme con le società legate al territorio come la “Siof” di Pozzolo e la “Pietro Fossati” di Novi, hanno sfilato da Novi Ligure sino a Villalvernia e, dopo una tappa ristoro, sono rientrate a Novi in piazza XX Settembre, per poi sfilare in via Edilio Raggio arrivando al traguardo (Strada Serravalle) intorno alle 13.30. I “ciclostorici” hanno animato il centro di Novi sfilando insieme alle “Bellezze in Bicicletta”, con passaggio dal Museo dei Campionissimi. Presidente del Giro d’Italia d’epoca è stata Michela Moretti Girardengo, pronipote del primo Campionissimo. Il passaggio della tappa del Giro è stato celebrato, oltre che con vetrine dei negozi a tema e musica con colonna sonora sul ciclismo, anche con uno speciale “folder” con annullo filatelico di Poste Italiane (numero limitato a soli 200 esemplari) e con cartoline celebrative dedicati alla città dei Campionissimi. Tali eventi sono stati realizzati a cura del consorzio “Il Cuore di Novi” in collaborazione con il consorzio turistico “Terre di Fausto Coppi”.
Nell’area stampa “zona traguardo”, simpatico l’incontro con Faustino Coppi che ha voluto, con un pizzico di commozione, ricordare due aneddoti della sua vita, legati al suo papà morto il 2 gennaio 1960 a Tortona. Alcuni giorni prima, la vigilia durante il pranzo di Natale, Faustino, come era solito fare, mise sotto il piatto del padre a pranzo una letterina con l’elenco dei regali natalizi tanto desiderati. Il papà quella volta gli diede 10.000 lire, una grossa cifra per l’epoca. “Sembravano grandi come un foglio protocollo e ricordo che mia madre volle scriverci sopra: queste sono le ultime 10.000 lire regalate al Papo (il soprannome di Faustino)”. L’altro commovente ricordo è stato quando il grande Fausto tolse quasi di sorpresa le “rotelline di equilibrio” alla biciclettina di Faustino, che allora aveva solo tre anni, ma che da subito incominciò a pedalare con grande disinvoltura.
In attesa del “gruppone” in arrivo, camminando e curiosando lungo il rettilineo d’arrivo, l’incontro con alcuni campioni di ieri, come Dino Zandegù, Francesco Moser, Maurizio Fondriest, Paolo Bettini e il C.T. Davide Cassani. Ex olimpionici come Molfetta del taekwondo e Raineri del canottaggio, nella squadra che promuove la candidatura di MilanoCortina per le Olimpiadi. Un emozionatissimo Massimo Subbrero, presidente del comitato tappa. Massimo Rava con tutta la squadra Shimano, di cui è team leader per l’assistenza neutra. C’è anche Antonella Clerici al traguardo, che ormai è novese di adozione. Ci sono i lavoratori della Pernigotti, che srotolano lo striscione, per ribadire un messaggio su cui da qualche tempo è calato un silenzio assordante, “Salviamo la Pernigotti”.
Ultima curva a 3.000 metri dall’arrivo, con un rettilineo finale di 2.800 metri in asfalto di larghezza 7,5 metri, con linea del traguardo posta all’altezza dello stabilimento NoviElahDufour, a poche centinaia di metri da casa Coppi. Interminabile volatona finale di tutto il gruppo compatto, con scatto vincente negli ultimi metri del corridore australiano Caleb Ewan (Lotto Soudal); al secondo e terzo posto si sono classificati rispettivamente: Arnaud Demare (Groupama FDJ) e Pascal Ackermann (Bora Hansgrohe).
Giovedì 23 maggio la corsa è transitata lungo i luoghi cari al “Campionissimo”, andando a ripercorrere la leggendaria “CuneoPinerolo” che nell’edizione del 1949 vide il fuoriclasse piemontese autore di un’impresa storica. In quella tappa andò in fuga per 192 Km, scalando Maddalena, Vars, Izoard, Monginevro e Colle del Sestriere, arrivando solo al traguardo con 11’52” su Gino Bartali. Celebre la frase di Mario Ferretti, che aprì la radiocronaca dicendo: “Un uomo solo è al comando; la sua maglia è biancoceleste; il suo nome è Fausto Coppi”.
Vittorio Daghino