Il primo concerto nel nuovo teatro Dellepiane

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L’Orchestra del Conservatorio di Novara

per il “Perosi Festival” nel “cantiere della cultura”

alla presenza del Vescovo

TORTONA – Una serata di grande qualità ed emozione, per un’esperienza che non deve restare un fatto unico ma è auspicabile abbia continuità anche in forme e contenuti differenti. L’evento del “Perosi Festival” che ha concluso il segmento dedicato alle orchestre giovanili, con il concerto dell’Orchestra Sinfonica del Conservatorio “G. Cantelli” di Novara tenutosi lunedì 3 giugno è stato un passaggio in qualche modo storico per la cultura cittadina, poiché è stata la prima occasione in cui è stato possibile assistere a uno spettacolo all’interno del teatro incompiuto da 500 posti in zona Dellepiane, una struttura realizzata negli anni ’90 e poi rimasta ferma in mancanza prima di progettualità e poi di mezzi.

Da quando alcuni eventi riportarono l’attenzione su quell’area, è stato tutto un riprendere in mano idee che hanno portato a una prima apertura, sia pure in condizioni provvisorie, ma che può dare il via a un utilizzo del teatro in particolari occasioni. Mancano ancora le finiture e soprattuto le sedie della platea, ma l’acustica è eccellente anche così e l’assetto può migliorare con poco sforzo: “Abbiamo sentito i primi suoni da questo palco, come un bambino che emette i primi vagiti”, ha sottolineato don Paolo Padrini, direttore artistico del Perosi Festival e principale fautore dello stimolo all’amministrazione comunale uscente per un’attivazione sia pure parziale del teatro.

“L’obiettivo adesso è fare sì che la serata sia un punto di partenza, tocca alla città e alle sue attività culturali portare contenuti e al pubblico confermare l’entusiasmo e l’interesse”. La partecipazione è stata notevole, con la platea gremita e con la presenza del Vescovo, del sindaco Chiodi e di numerose autorità, per assistere all’atto di nascita di un “cantiere culturale”, come lo ha definito don Paolo.

“La parola cantiere è bellissima – ha affermato – perchè dà l’idea non di una cosa finita e chiusa, ma in continuo sviluppo e divenire, aperta a nuove idee e modifiche”.

Come si è passati nel giro di circa vent’anni dall’avvio di un progetto così ambizioso a una stasi totale che portò il teatro a diventare una sorta di cattedrale nel deserto?

Nel 1999, la struttura da 6.000 mq nell’area industriale dell’ex cotonificio, acquistata dal Comune anni prima, entrò in un progetto da 12 miliardi di lire finanziati in gran parte da fondi Cee, con la partecipazione del Teatro Stabile di Torino per la sala prove con foresteria e laboratori di costumi e scenografie. Il cambio di segno politico della giunta comunale, da Balossino (centro sinistra) a Bonavoglia (centro destra) innescò ripensamenti, per cui partirono i lavori in muratura, ma saltò l’accordo con lo Stabile nel 2002 e il progetto non andò mai a compimento.

Il teatro fu costruito dal Comune di Tortona negli anni Novanta, quando certamente la situazione di cassa degli enti locale era più florida e c’era possibilità di contrarre più mutui per finanziamento. Non fu concepita come una spesa fine a se stessa, poiché era collegato a una progettualità sui contenuti artistici con la collaborazione della fondazione teatrale di emanazione regionale, finchè incertezze di decisioni politiche e difficoltà del Circuito Teatrale del Piemonte fecero naufragare il progetto.

L’interesse riacceso sull’area da eventi al cotonificio Dellepiane con il Fai, l’Accademia di Brera e sopratutto Perosi Festival hanno spinto l’amministrazione uscente a investire le risorse già stanziate nel bilancio per la manutenzione dell’immobile, comunque onerosa anche se improduttivo, per renderlo finalmente agibile e restituirlo così al pubblico. I lavori realizzati per renderlo fruibile nelle condizioni di sicurezza accettabili, seguiti dall’Ufficio tecnico comunale, sono nella linea delle indicazioni progettuali, pur provvisori per permettere un’immediata agibilità e funzionalità, prima di giungere all’ormai prossimo completamento.

Stefano Brocchetti

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