Argento all’Universiade per la tortonese Scarabelli
L’Olimpiade universitaria internazionale si è chiusa a Napoli domenica scorsa
TORTONA – Tra i numerosi atleti italiani protagonisti alla XXX Universiade estiva che si è svolta a Napoli dal 2 al 14 luglio, c’era la nuotatrice tortonese Alice Antonia Scarabelli, 20 anni (ne compirà 21 alla fine del mese), argento nella staffetta 4×200 stile libero e quinta assoluta nella finale dei 200 stile. Quando Scarabelli si tuffa dal blocchetto per la penultima frazione, l’Italia è terza, ma grazie all’1’58”83 della tortonese rimonta la Russia e sale al secondo posto, che conserva sino alla fine, chiudendo in 7’59”68.
La medaglia d’oro va agli Usa con il tempo di 7’53”90; mentre le russe (8’03”85) conquistano il bronzo. Le altre componenti della staffetta azzurra sono Linda Caponi, Paola Biagioli e Sara Ongaro. Nella gara individuale, che è stata vinta dalla statunitense Gabrielle De Loof (1’57”62), Alice chiude al quinto posto (2’00”51).
Sentiamo le sue parole.
Che sensazioni hai provato e ti saresti aspettata di tornare a casa con una medaglia?
“Avrei mille cose da dire.
Sinceramente non mi sarei mai aspettata niente di quello che ho passato. All’inizio ero convocata solo per la staffetta, mentre alla gara individuale non ero iscritta, poi sono stata inserita all’ultimo. Alla fine sono arrivate una medaglia e un quinto posto individuale, non posso certamente lamentarmi, sono rimasta senza parole, devo ancora realizzare cosa ho fatto perché è stato tutto veramente inaspettato. Sono appena arrivata a casa, ho rivisto mamma, amici, adesso avrò tempo per pensarci”.
Come hai vissuto questa esperienza?
“Alla grande. Molto meglio di quanto mi aspettassi.
Il gruppo è stato veramente fantastico, ci siamo sostenuti a vicenda nel tifo sia quando eravamo in acqua che fuori vasca. Era la mia prima nazionale dei “grandi”, dopo due esperienze con le giovanili agli europei nel 2013 e 2014, poi avevo smesso per un anno ed adesso ero stata convocata per questo evento così importante, quindi è stato ancora più emozionate.
Un’Italia così non mi era mai capitata, anche a livello di pubblico, con tutta la piscina che tifava per noi. Ho provato delle emozioni che non avevo mai provato prima. Già portare la maglia azzurra è un onore, farlo in casa lo è ancora di più”.
Solo 200 stile libero o altre specialità?
“Faccio anche i 100 stile e i 50 dorso, a volte anche i 100. Ma se devo indicare due gare, dico 100 e 200 stile”.
Dove ti alleni e cosa studi?
“Mi alleno a Milano con la Gestisport a Mecenate perché così posso conciliare gli allenamenti con lo studio. La società mi ha aiutato e mi hanno dato tante comodità.
Sono iscritta alla facoltà di Relazioni pubbliche e comunicazione all’università Iulm, sono al secondo anno.
A settembre partirà il terzo”.
Difficile conciliare la vasca con i libri?
“Tanto. Ma credo che se una persona fa una cosa che piace è facilitata e se riesce a trovare il giusto equilibrio, capisce come conciliare le cose, allenamenti, tempi di riposo e studio, allora può farcela. Ovviamente richiede tanti sacrifici. A volte è molto difficile, si vorrebbe mollare. Il segreto è quindi trovare il giusto equilibrio. E se poi arrivano i risultati, si pensa che ne sia valsa la pena”.
L’argento ti darà un’ulteriore spinta?
“La medaglia mi dà una grande forza. Certamente ho intenzione di continuare a nuotare, ma allo stesso tempo di portare avanti gli studi perché un domani lo sport si esaurisce. Ad un certo punto, appenderò al chiodo cuffia ed occhialini quindi è giusto portare avanti altre strade”.
A chi ti ispiri?
“Sarebbe scontato dire che è Federica Pellegrini, la guardo sin da quando nuoto da piccola, o Michael Phelps.
Ma ho imparato tanto dai miei coetanei o nuotatori appena più grandi di me, che magari fanno la mia stessa vita. In particolare la mia coinquilina che mi ha insegnato a vivere da sola, come ci si allena e si arriva ad una laurea pur nuotando a certi livelli”.
Prossimi impegni?
“Finisco la stagione il 4 agosto: sono impegnata nei campionati italiani assoluti.
Poi un mesetto di relax, prima di ricominciare”.
Franco Scabrosetti