“Il Compianto” ritrova la sua antica bellezza
Presentato a Castelnuovo l’intervento di restauro
CASTELNUOVO SCRIVIA – Bentornato a casa: il gruppo ligneo policromo de “Il Compianto” è stato restituito alla comunità che ha scelto di dedicare una serata all’opera restaurata dagli astigiani Nicola di Aramengo. Quella che in realtà è una Crocifissione composta da tre gruppi (la Madonna, San Giovanni e Maddalena, la Madonna e San Giovanni e Gesù Crocifisso) è stata provvisoriamente collocata sull’altare della chiesa di San Rocco: prima di tornare nella sua posizione originale, va consolidata l’umida parete dove, nel frattempo, sono emersi degli affreschi. Gli interventi, introdotti da Carlo Zeme e intervallati da intermezzi musicali, hanno messo al centro il rapporto tra arte e fede.
Un plauso alla Veneranda Confraternita di San Desiderio che, in squadra con una nutrita schiera di associazioni e privati e con l’aiuto fondamentale della Compagnia di San Paolo di Torino (che ha coperto la metà delle spese) e con il sostegno della Fondazione CRTorino, ha avviato la raccolta fondi per un intervento di ripristino pari a 85.000 euro.
Il vice priore della confraternita Maria Teresa Torti ha comunicato l’emozione di un percorso che ha preso il via nell’aprile del 2018 e che ha coinvolto la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio, nella persona di Giulia Marocchi, in costante contatto con Lelia Rozzo, responsabile dell’ufficio beni culturali diocesano e con i castelnovesi Antonello e Dimitri Brunetti (funzionario referente per la Regione Piemonte). La restauratrice Anna Rosa Nicola ha ripercorso le varie fasi di recupero delle statue, che potrebbero essere ricondotte alla mano di Stefano Vil, artista tedesco che in quel periodo operava nel cantiere di S. Croce a Bosco Marengo. Anche il tradizionale concerto di Natale, tenuto dalla corale castelnovese “Beato Stefano Bandello” e dal coro Santa Cecilia di Pieve del Cairo quest’anno si terrà nella chiesa di San Rocco, il 21 dicembre, alle 21, e le offerte raccolte saranno devolute al finanziamento del recupero dell’opera d’arte cinquecentesca.
Alessandra Dellacà