“Città del Libro”, Ceva replica e difende il suo operato

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I lavoratori chiedono maggiori tutele (e il Tfr)

STRADELLA – Sono circa 300 i lavoratori della logistica “Città del Libro” di Stradella che hanno sottoscritto una petizione per chiedere al committente Ceva di non utilizzare più le cooperative all’interno del magazzino, dopo l’inchiesta sul caporalato che ha coinvolto il precedente consorzio Premium Net, ma di servirsi di una società srl, che garantirebbe agli operai maggiori tutele dal punto di vista occupazionale, come l’integrazione della malattia al 100% e il buono pasto ticket mensa, già introdotto in altre realtà del parco logistico stradellino. L’iniziativa, nata spontaneamente proprio dagli addetti, è sostenuta anche da alcune sigle sindacali. «Abbiamo deciso di raccogliere le firme a favore del superamento della figura di socio lavoratore, previsto dal sistema delle cooperative – spiegano gli operai – chiedendo l’apertura di una società srl o in alternativa l’internalizzazione di tutti i lavoratori da parte della committente Ceva in una prospettiva di maggior tutela dei nostri diritti». Nella petizione i lavoratori tornano anche sulla vicenda caporalato e sul mancato pagamento dei Tfr quando Ceva aveva escluso Premium Net dalla gestione del sito produttivo: «Nonostante le diverse richieste alla committente da parte delle sigle sindacali e dei legali, dopo quasi due anni ancora non abbiamo ricevuto il pagamento dei contributi arretrati e la retribuzione del Tfr relativo al periodo in cui operava il consorzio “Premiun Net”» – sostengono gli operai nella raccolta firme.

L’azienda, però, difende il suo operato e ribadisce la volontà di migliorare sempre più le condizioni occupazionali dei lavoratori della logistica: «Abbiamo portato a termine 200 stabilizzazioni a tempo indeterminato – fa sapere Ceva – e investito nel miglioramento delle condizioni lavorative dei dipendenti, sia diretti Ceva sia del consorzio Gsl, dal punto di vi-sta dell’ambiente di lavoro e dal punto di vista retributivo a garanzia della piena aderenza ai riferimenti previsti dal contratto collettivo nazionale applicato e dalla normativa vigente in materia.

Precisiamo che tutti i trattamenti previsti dal contratto collettivo nazionale vengono riconosciuti.

Tutte le richieste saranno comunque valutate tenendo conto della loro sostenibilità economica».

Anche sul mancato pagamento del Tfr, l’azienda assicura: «A seguito degli eventi del 2018 il gruppo ha provveduto in tempo reale al pagamento degli stipendi e dei pagamenti residui, al fine di tutelare i dipendenti della cooperativa (Premium Net) da potenziali effetti negativi per il cambio di appalto».

Oliviero Maggi

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