Luigi Versiglia da Oliva alla Cina: la missione del santo 90 anni dopo

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Il 25 febbraio è la festa liturgica del martire salesiano ucciso nel 1930 insieme a san Callisto Caravario. La Diocesi lo ricorda a Voghera domenica alle ore 16 in duomo e a Oliva Gessi, il paese natale, con alcune celebrazioni religiose e laiche

OLIVA GESSI – Il mese di febbraio a Oliva Gessi è dedicato alla festa di san Luigi Versiglia e san Callisto Caravario. Quest’anno la ricorrenza assume un significato particolare perché ricorre il 90° anniversario del martirio, avvenuto il 25 febbraio del 1930, e il ventennale della canonizzazione che si è svolta il 1° ottobre del 2000 in piazza San Pietro. Per parlare delle iniziative in onore del santo abbiamo incontrato mons. Marco Daniele, parroco della Comunità Pastorale “San Luigi Versiglia” che comprende Casteggio, Mairano e Oliva Gessi, paese natale del santo. Il primo appuntamento in programma è per sabato 22 febbraio quando la comunità olivese, nella messa delle ore 18, ospiterà un gruppo di sacerdoti salesiani della Regione salesiana “Asia sud-Oceania”, guidati dal Consigliere Generale Regionale don Václav Klement che presiederà la funzione. I delegati arriveranno nel pomeriggio e visiteranno la casa di San Versiglia.

Don Vaclav, inoltre, è già stato due volte a Oliva, in rappresentanza del Rettor Maggiore, il 25 giugno 2005 per l’inaugurazione della Salita dei Martiri e poi con un gruppo di confratelli.

«Molti di questi salesiani – come spiega don Marco – arrivano dalle stesse regioni dove il nostro santo diffuse il suo zelo apostolico. Inoltre, proprio come 90 anni fa, in questi giorni a Valdocco si sta svolgendo il Capitolo Generale.

Nel 1930 il vescovo Versiglia, che doveva essere presente alla riunione, delegò il suo collaboratore don Carlo Braga e proseguì la visita pastorale nella sua diocesi, recandosi poi nei luoghi dove trovò la morte». Il secondo evento si svolge domenica 23 febbraio nel Duomo di Voghera, alle ore 16.

Alla festa diocesana parteciperanno fedeli provenienti da numerose parrocchie e il vescovo Mons. Vittorio Viola celebrerà la messa. Anche la festa compie 20 anni perché l’idea nacque proprio al ritorno dalla cerimonia della canonizzazione. Mons. Martino Canessa, salutando il gruppo di pellegrini che era a Roma con lui, comunicò l’intenzione di ricordare ogni anno il santo non solo a Oliva, ma a livello diocesano. Nacque così la manifestazione che ebbe come prime tappe la cattedrale di Tortona, il santuario di Fumo, la chiesa Sacro Cuore di Casteggio e nel 2004 il duomo di Voghera dove si ritorna 15 anni dopo. «Il 25 febbraio, giorno del martirio – spiega mons. Daniele – ricorre proprio la memoria liturgica e quest’anno per una coincidenza davvero insolita cade proprio di martedì, come nel 1930 e per gli olivesi sarà un motivo in più per ringraziare il Signore».

Alle ore 21, la chiesa di Oliva ospiterà don Pierluigi Cameroni, il Postulatore Generale delle Cause dei Santi della Famiglia Salesiana, che presiederà la solenne funzione. Sarà anche l’occasione per rivolgere un pensiero a don Nicola Faletti, “custode dei luoghi e della memoria di San Callisto Caravario”, deceduto il 3 gennaio scorso. Per concludere i festeggiamenti nel pomeriggio di sabato 29 febbraio Oliva sarà invasa da un gruppo di ragazzi del catechismo della Comunità Pastorale “San Luigi Versiglia” che potranno conoscere le origini del santo patrono e parteciperanno alla messa alle ore 18 animata dai giovani.

Un’attenzione particolare merita la serata di venerdì 28 febbraio, che si svolgerà sempre a Oliva, in teatro, e che vedrà protagonista Giovanna Bruni, docente universitaria, che in questi anni con grande professionalità e passione si è dedicata a scovare documenti inediti sulla vita del santo, portando alla luce notizie interessanti.

Nel suo terzo seminario ricostruisce i primi anni di san Versiglia “Da Oliva a Macao” e in particolare prende in esame i suoi “ritorni”. Come ci spiega don Marco «anche il santo, come tanti missionari che vivono all’estero (come non ricordare il nostro don Alfredo Ferrari), tornò per brevi periodi dai suoi familiari e amici e in quelle occasioni ci furono per lui delle giornate di festa. Di questi significativi momenti sono rimaste alcune “tracce” che Giovanna Bruni ha raccolto e che presenterà nel corso della serata alla quale invito tutti a partecipare». Tra i ritrovamenti un articolo apparso su “Il Popolo” del 1922 in occasione di una sua visita alla parrocchia di Stradella. Anche il momento tragico della morte è documentato ampiamente sul settimanale diocesano “Il Popolo” del 9 marzo 1930, quando tutta la prima pagina del giornale fu dedicata alla cronaca del martirio. Dalla cronaca del tempo si apprende che già il 9 marzo, a soli 4 giorni dalla morte, gli olivesi decisero di porre una lapide sul muro della casa natale del vescovo Versiglia a perenne memoria della sua donata a Cristo. Ancora oggi è ben visibile e resta segno tangibile di un affetto e di una devozione che non è mai diminuita ma che ha sempre ritrovato nuovo slancio. Mons. Daniele, infatti, ha dichiarato che la comunità pastorale «ha la missione di mantenere viva la memoria del martire e diffondere il suo messaggio.

Questo primo santo del XX secolo della nostra terra – essendo stato canonizzato prima di san Luigi Orione – merita di essere conosciuto e apprezzato per la sua fedeltà a Cristo e alla Chiesa e per il suo entusiasmo missionario che lo rendono un autentico testimone della fede». Oliva Gessi e tutta la comunità pastorale sono impegnati in prima linea in questo intento comune e per esprimere la loro gratitudine al santo il 10 e l’11 ottobre saranno a Roma per partecipare alla messa nella basilica di San Pietro, a 20 anni di distanza dal giorno della canonizzazione. Ad animare la funzione sarà la Grande Schola Cantorum, diretta da Giuseppe Ascagni, che canterà anche il 22 e il 25 febbraio a Oliva.

Daniela Catalano

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