Beato José Olallo Valdés

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Il 7 marzo la Chiesa ricorda il Beato José Olallo Valdés, religioso cubano appartenente all’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio (Fatebenefratelli). Nacque nell’Isola di Cuba, all’Avana, il 12 febbraio del 1820. Figlio di genitori sconosciuti, fu affidato all’Orfanotrofio di San Giuseppe e fu educato presso la Casa di Cuna e la Casa di Beneficenza, diventando un ragazzo serio e responsabile. Da adolescente entrò nell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio, a L’Avana, nella comunità dell’ospedale dei santi Filippo e Giacomo. Dopo la professione come religioso ospedaliero, nel 1835 fu trasferito nella città di Puerto Príncipe (oggi Camagüey), nell’ospedale San Giovanni di Dio, dove si dedicò per il resto della sua vita al servizio degli infermi.

In 54 anni si assentò dall’ospedale soltanto una notte per cause indipendenti dalla sua volontà. Nel 1856 fu nominato superiore della comunità. Visse la sua vita consacrata e ospedaliera anche durante il periodo di soppressione degli Ordini religiosi da parte dei governi liberali spagnoli. Dal 1876 al 1889, si adoperò da solo nel servizio degli ammalati.

Nel periodo della guerra dei 10 anni (1868-1878) riuscì a intercedere presso le autorità militari in favore della popolazione di Camagüey e, non lasciandosi intimorire dalle minacce, evitò un massacro civile.

Si distinse sempre per la sua infinita bontà e fu ricordato con l’appellativo di “apostolo della carità” e “padre dei poveri”.

Modesto e pacato, si impegnò come autodidatta anche come medico-chirurgo, lasciando poi il sacerdozio per fare il medico.

Mantenne sempre fedeltà piena alla sua consacrazione di religioso nella pratica dei voti di castità, obbedienza, povertà e ospitalità. Visse lontano dal clamore, rifuggendo dagli onori per poter fissare il suo sguardo soltanto su Gesù, che ritrovava nel volto dei sofferenti. Morì il 7 marzo 1889 e fu sepolto in un mausoleo, tuttora visitabile. Rimase vivo nel cuore della gente che continuò a chiamarlo “Padre Olallo”.

Seppe essere un fedele imitatore del suo fondatore. Dio occupò sempre il primo posto nelle sue intenzioni e nelle sue opere. Pur essendo di spirito tenace, fu sempre sottomesso al Signore per sostenere le dure fatiche imposte dal lavoro ospedaliero e dalle situazioni difficili e delicate, cercando di ottenere il bene dei suoi ammalati. Il processo della sua causa di beatificazione fu aperto nel 1990 nella diocesi di Camagüey e il 16 dicembre 2006 fu riconosciuta l’eroicità delle sue virtù. È stato beatificato durante la cerimonia che si è svolta a Camagüey, il 29 novembre 2008, presieduta dal Cardinale Saraiva Martins. Era presente anche Raúl Castro, succeduto al fratello Fidel alla guida del governo cubano.

Daniela Catalano

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