CORONAVIRUS – I dati del 21 marzo

Visualizzazioni: 2195

Ecco il nostro quotidiano aggiornamento sull’emergenza Coronavirus.

Provincia di Pavia: 1.194 casi confermati (+92).

Provincia di Alessandria: 654 casi confermati (+59).

I decessi in Lombardia nelle ultime 24 ore sono stati 546. La conta dei deceduti raggiunge quota 3.095, mentre sono 25.515 i contagiati dall’inizio dell’epidemia (attualmente risultano positivi in 17.370).

In Piemonte non ce l’hanno fatta in 14. Il totale complessivo è ora di 238 deceduti risultati positivi al virus (71 nell’Alessandrino).

I dati a livello nazionale

Si è conclusa da poche decine di minuti la conferenza stampa giornaliera nella quale il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha dato lettura del bollettino giornaliero.

“Il totale dei guariti si incrementa di 943 persone e si porta a 6072. Il numero delle persone attualmente positive si incrementa di 4821, per cui il totale delle persone attualmente positive è 42681. Di queste 22116 sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi, 2857 sono in terapia intensiva (il 7% delle persone positive), il resto sono in ospedale ricoverate. Purtroppo dobbiamo registrare anche un incremento dei deceduti di 793. Voglio ricordare ancora una volta che noi conteggiamo tutti i deceduti, quindi non facciamo una distinzione fra deceduti “per” e “con” il Coronavirus.”

“Per quanto riguarda le forze in campo, abbiamo sempre 7000 volontari impiegati e abbiamo visto un incremento di 21 tende per il pre-triage in ospedale (totale 690).”

“Ad oggi il numero di pazienti trasferiti dalla Lombardia è di 61 pazienti, uno in più rispetto a ieri. Stiamo lavorando per potenziare il trasferimento di ulteriori pazienti dalla Lombardia verso altre regioni”.

Sulla polemica relativa alle mascherine sorta nei giorni scorsi con Regione Lombardia: “Non c’è stata alcuna polemica con Regione Lombardia, anche oggi abbiamo lavorato insieme e stiamo lavorando per potenziare la capacità di risposta della Regione”.

La nuova stretta nelle misure cautelari

È in vigore da oggi la stretta operata dal Ministero della Salute per frenare la diffuzione del Coronavirus, che era stata annunciata ieri sera.

Come avevamo anticipato, non è stata disposta la chiusura dei supermercati nel fine settimana (una decisione in merito è rimessa alle Regioni, alcune delle quali hanno già deliberato in questo senso).

La nuova disposizione:

  • vieta di recarsi presso parchi, giardini pubblici, aree gioco
  • vieta di svolgere attività sportiva all’aperto se non “in prossimità della propria abitazione” e rispettando la distanza di un metro da altre persone
  • sono state chiuse le attività di ristorazione rimaste aperte dopo il decreto precedente. Restano aperti gli autogrill – solo per asporto – e i punti di ristorazione siti negli ospedali e negli aeroporti
  • è vietato ogni spostamento presso abitazioni diverse da quelle principali “nei giorni festivi e prefestivi, nonché in quegli altri che immediatamente precedono o seguono tali giorni”.

La Lombardia adotta misure ulteriori

Poco dopo le 20 di oggi è stato diramato dal presidente Attilio Fontana il seguente comunicato:

“Regione Lombardia, d’accordo con i sindaci del nostro territorio, con le associazioni di categoria e con le parti sociali, ha deciso di emanare un’ordinanza con la quale vengono disposte nuove stringenti limitazioni per contrastare la diffusione del Coronavirus. L’ordinanza entra in vigore domani e produce effetto – salvo diverse disposizioni legate all’evoluzione della situazione epidemiologica – fino al 15 aprile.”

Ecco le principali novità per i cittadini lombardi:

  • il divieto di assembramento nei luoghi pubblici – fatto salvo il distanziamento (droplet) – e conseguente ammenda fino a 5.000 euro;
  • la sospensione dell’attivita’ degli Uffici Pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilita’;
  • la sospensione delle attivita’ artigianali non legate alle emergenze o alle filiere essenziali;
  • la sospensione di tutti i mercati settimanali scoperti;
  • la sospensione delle attivita’ inerenti ai servizi alla persona;
  • la chiusura delle attivita’ degli studi professionali salvo quelle relative ai servizi indifferibili e urgenti o sottoposti a termini di scadenza;
  • la chiusura di tutte le strutture ricettive ad esclusione di quelle legate alla gestione dell’emergenza. Gli ospiti già presenti nella struttura dovranno lasciarla entro le 72 ore successive all’entrata in vigore dell’ordinanza;
  • il fermo delle attivita’ nei cantieri edili. Sono esclusi dai divieti quelli legati alle attivita’ di ristrutturazione sanitarie e ospedaliere ed emergenziali, oltre quelli stradali, autostradali e ferroviari;
  • la chiusura dei distributori automatici cosiddetti “h24” che distribuiscono bevande e alimenti confezionati;
  • il divieto di praticare sport e attivita’ motorie svolte all’aperto, anche singolarmente.
  • restano aperte le edicole, le farmacie, le parafarmacie, ma deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.

Ai supermercati, alle farmacie, nei luoghi di lavoro, a partire dalle strutture sanitarie e ospedaliere, si raccomanda a cura del gestore/titolare di provvedere alla rilevazione della temperatura corporea.

Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, valgono le prescrizioni su distanziamento degli utenti contenute nelle due ordinanze regionali gia’ in vigore.

Resta affidata ai sindaci la valutazione di ampliare ulteriormente le disposizioni restrittive in base alle rispettive esigenze.

Specificano ancora da Palazzo Lombardia: “La competenza sulla chiusura delle attivita’ produttive e’ del Governo, ma i rappresentanti delle associazioni di impresa hanno garantito che fin dalle prossime ore chiederanno ai propri associati di sospendere comunque tutte quelle produzioni che non fanno parte delle filiere essenziali”.

Notizie dai nostri territori: Tortonese

Nella serata di ieri il sindaco Federico Chiodi ha annunciato che i ricoverati presso l’Ospedale di Tortona per Coronavirus, in quel momento, erano 98. Oggi se ne sarebbero aggiunti due. Sono in totale 41 i tortonesi ricoverati attualmente.

Chiodi si è anche rivolto a quanti non applicano alla lettera le norme per limitare la diffusione del virus. “I controlli ci sono, le sanzioni continuano a esserci, anche le denunce per la violazione dell’articolo 650 del Codice Penale, e le Forze dell’Ordine sono operative. Dobbiamo riporre la nostra fiducia nelle Forze dell’Ordine: vi prego di evitare comportamenti da poliziotti provati, non sta al singolo cittadino andare a sanzionare, a fermare, le persone che a loro dire non hanno atteggiamenti consoni. Anche perché si rischia di incorrere in errori: non sappiamo se una persona che vediamo in giro sta andando a comprare beni di prima necessità, sta facendo qualcosa concesso dalla normativa.”

Notizie dai nostri territori: Novese

Anche il sindaco Cabella si è espresso molto duramente per convincere i sutoi concittadini a non uscire di casa. Riportiamo di seguito il suo intervento:

“Allora non mi capite! Ho cercato di convincervi con le buone… mi sembra impossibile che non capiate continuando a mettere a repentaglio la vita degli altri… adesso cambierò tono e atteggiamento, visto che la disponibilità, l’educazione ed il buonsenso con voi non paga; siete degli irresponsabili, non date un minimo contributo alla salute della nostra città in stato di emergenza.
Avete bisogno di qualche commissione, di aiuto? Telefonate in comune, o al Consorzio dei Servizi alla Persona al numero 0143334315 e proviamo a dare una mano.
I genitori che facciano i genitori e tengano i loro ragazzi a casa.
La prima volta che ho fatto un video ed ho accennato all’ultima guerra mondiale, ho avuto il dubbio di passare per un vecchio esagerato. Adesso sono pentito di averlo fatto con troppa timidezza: siamo in guerra! State a casa perché altrimenti, se non avete da fare cose che devono essere fatte assolutamente, sarete denunciati al Giudice penale senza troppe discussioni… poi vedremo chi ha ragione..
Siamo in una città piccola, in fondo ciascuno di noi potrà avere un parente, un amico, un conoscente che lavora in Ospedale: non sentite vergogna di fronte a loro?
Stanno lavorando con turni massacranti, a rischio continuo di contagio, non possono andare a casa ad abbracciare i loro familiari e parecchi di loro sono già infettati… Non pensate a tutte quelle persone??? Stanno cercando di curare e di salvare anche gli irriducibili come voi!!!
E noi non cesseremo mai di ringraziarli abbastanza per quello che fanno.
A tutti gli altri, quelli cha hanno capito la gravità della situazione, ed evitano di mettere in pericolo loro stessi e gli altri, va invece la riconoscenza della Città.”

Notizie dai nostri territori: Oltrepò

A Voghera, il sindaco Carlo Barbieri ha annunciato che “questa mattina sono stati consegnati al reparto di terapia intensiva dell’ospedale Vogherea due monitor e relativi carrelli per monitorare le funzioni vitali dei pazienti (richiesti dal reparto). A questo materiale si aggiungono 20 flussimetri e 10 sdoppiatori che erano già stati consegnati all’Asst Pavia. Una donazione di 10mila euro, da parte di Asm Ves, il primo contributo, perché stiamo ragionando su altri per sostenere il personale sanitario, che non smetterò mai di ringraziare per il lavoro encomiabile e incessante che sta svolgendo. Nei prossimi giorni arriveranno in comune le 2.000 mascherine donate da Cvg Voghera.

Il sindaco di Casteggio, Lorenzo Vigo, ha comunicato che il numero di casi positivo a Casteggio è salito a 20. “I dati, a Casteggio come in Italia, non sono confortanti” – ha scritto il sindaco – “ma sono sicuramente il risultato dei comportamenti poco consoni delle scorse settimane. Oggi siamo tutti chiamati ad uno scatto di responsabilità, un investimento oggi per vedere i numeri scendere nelle prossime settimane. Mi appello al buonsenso di ogni cittadino, sicuro che oltre alle indicazioni, ai provvedimenti e ai controlli, prevarrà il comune senso civico.
Invito tutti ad affrontare insieme questa sfida: #IORESTOACASA!”

L’epidemia al tempo delle fake-news

In questi giorni di isolamento domiciliare circolano sui social network e sulle principali applicazioni di messaggistica diverse notizie false o comunque non verificate.

A questo proposito il Ministero della Salute ha avviato una campagna informativa:

“Per evitare di imbattersi in notizie false e pericolose per la salute, si raccomanda di cercare informazioni sul nuovo coronavirus e sulla malattia che provoca, definita dall’OMS Covid-19, su fonti istituzionali ufficiali e certificate. In questo periodo circolano infatti sul web e sui social numerose fake news che inducono ad assumere comportamenti non corretti e inefficaci per prevenire il contagio da nuovo coronavirus.”

Cliccando qui è possibile leggere le indicazioni del Ministero a proposito delle principali fake-news circolate a proposito di Coronavirus.

Le fake-news non riguardano solo gli aspetti epidemiologici, ma aggredisce anche la filiera che garantisce gli approvvigionamenti di materiali clinici. Un comparto fondamentale che sta lavorando a pieno regime.

È successo al “Copan Group” di Brescia, il principale produttore al mondo di sistemi di prelievo e conservazione per la microbiologia. L’azienda era finita al centro di un articolo di “Repubblica” (pubblicato due giorni fa) che la accusava di aver inviato 500.000 tamponi negli Stati Uniti. Con un comunicato stampa dalla sede di Brescia hanno precisato: “Nelle ultime settimane abbiamo consegnato agli ospedali italiani oltre 1 milione di tamponi; dall’inizio dell’epidemia, ad oggi, 19 marzo 2020, in Italia sono stati effettuati circa 200.000 test. È evidente che in Italia i tamponi non scarseggiano, (…) nessun tampone è stato tolto ai bresciani, ai lombardi, agli Italiani o agli Europe”. La precisazione non ha impedito che la notizia fosse ripresa da numerose altre fonti, e soprattutto non ha impedito lo shit-storming da parte di molti utenti dei social network.


Commenti: 0

Il tuo indirizzo mail non sarà reso pubblico. I campi obbligatori sono segnati con *