Moderato ottimismo del sindaco Cabella
NOVI LIGURE – Il sindaco Gian Paolo Cabella, nei giorni scorsi, ha voluto rassicurare la popolazione sul fatto che, rilevando una diminuita “pressione” nei confronti dell’ospedale “San Giacomo”, si può cominciare a sperare che la morsa del Coronavirus inizi ad affievolirsi.
Dichiarando di non essere un e-sperto in materia sanitaria, Cabella ha, però, spiegato che le sue affermazioni scaturiscono dal numero dei ricoverati in terapia intensiva che è in evidente calo e dei decessi che si attestano su numeri in media con gli altri anni.
I casi accertati di infezione in città, nella giornata di lunedì, sono 82 e su 131 posti letto per Covid ne risultano occupati 41, di cui 4 in terapia intensiva e 37 di media in- tensità, di cui 22 in attesa di conferma test. È da considerare anche il fatto che solo una parte esigua dei decessi, come risulta dai dati forniti dallo Stato Civile, riguarda i residenti a Novi; la maggior parte si riferisce a persone che muoiono nel nosocomio, che accoglie malati provenienti dalla Val Borbera, dall’Ovadese e dal Tortonese.
Il sindaco si è detto consapevole che quando si ripartirà nulla sarà più come prima, ma rimane la speranza che il periodo di difficoltà possa essere molto breve.
Pur non potendo fare previsioni, è certo che tutti dovranno comportarsi in maniera differente, pensando che si dovrà cambiare anche il modo di lavorare. Per quanto riguarda i “Buoni Spesa”, Cabella è orgoglioso di come la sua amministrazione sia stata in grado di organizzarsi in tempi molto brevi.
Al momento è già stato stanziato più di un terzo della somma che la Protezione Civile ha destinato a questo scopo, affidando il compito della distribuzione al CSP (Consorzio dei Servizi alla Persona), il solo professionalmente idoneo a seguire le regole stabilite per individuare i destinatari.
Lo scopo è fornire un aiuto solo a coloro che sono stati danneggiati dall’emergenza, per esempio chi è rimasto senza lavoro e senza guadagno. Il mercato settimanale del giovedì mattina in piazza XX settembre, sospeso da alcune settimane, per ora non riapre e si at- tende il 4 maggio per nuove decisioni.
L’unica possibilità al momento è il “mercato alimentare” che il Comune è riuscito a mantenere grazie a qualche condizione favorevole.
Questo è dislocato solo in una parte di via Garibaldi, perciò, distanziando opportunamente i banchi e con un ingresso controllato e garantito dagli agenti della Polizia Municipale e dall’associazione dei Carabinieri in congedo, si svolge regolarmente, in attesa del ritorno alla tanto sospirata normalità.
Vittorio Daghino