Ex Ilva, proclamato lo sciopero generale

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I dipendenti protestano per il blocco dell’attività

NOVI LIGURE – Martedì 19 maggio i lavoratori dell’ex Ilva hanno proclamato lo sciopero ad oltranza per protestare contro la decisione di Arcelor Mittal di ricorrere ad altre cinque settimane di cassa integrazione.

Nessuno si aspettava questa doccia fredda, soprattutto dopo che nel periodo d’emergenza “Coronavirus” la proprietà aveva chiesto una deroga al Prefetto per iniziare l’attività lavorativa, in forma ridotta. Poi c’era stata la condivisione di un protocollo sulla sicurezza sulle linee guida di Cgil, Cisl e Uil nazionali che aveva visto la modifica del documento valutazione rischi, oltre ai test sierologici su base volontaria dei dipendenti e lunedì la brutta sorpresa.

L’azienda ha deciso di fermare la produzione che dovrebbe funzionare al minimo operativo per non compromettere gli impianti in termini di manutenzione.

Questo blocco, secondo il gruppo franco-indiano, si deve a ordini annullati da parte di alcuni importanti clienti. I rappresentanti nazionali, regionali e provinciali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm non hanno creduto alla giustificazione e hanno annunciato battaglia.

I dipendenti si sono ritrovati davanti alla portineria della fabbrica, tutti con la mascherina e a debita distanza, e hanno sbarrato ai tir con la merce. Anche i sindacati degli autotrasportatori hanno aderito alla protesta. Il rappresentante della Fiom – Cgil, Federico Porrata (nella foto in basso mentre parla con il sindaco), ha illustrato le ragioni della mobilitazione che coinvolge ben 660 dipendenti.

In mattinata il sindaco, Gian Paolo Cabella, con la fascia tricolore, si è unito ai manifestanti.

«Porto la partecipazione di tutta la città. – ha dichiarato – Lo stabilimento Ilva ha rappresentato la storia del lavoro degli ultimi cento anni della nostra zona e deve continuare ad essere il punto di riferimento di eccellenza tecnica e di possibilità di lavoro».

Nel pomeriggio, insieme al vice sindaco Diego Accili e ai membri di Giunta e Consiglio comunale, ha accolto nella sala Giunta i rappresentanti delle Rsu per fare il punto sulla situazione. Intanto i deputati del gruppo Liberi e Uguali, Federico Fornaro e Luca Pastorin, hanno sollecitato il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, a prendere in esame la situazione ed è stato convocato per lunedì 25 maggio un tavolo al Mise con azienda e sindacati per far luce sulla vicenda.

Mercoledì 20 maggio una delegazione dei sindacati provinciali dei metalmeccanici è stata ricevuta dal Prefetto. «Non si sfrutti il Covid-19 per spegnere la fabbrica. Siamo in una situazione di non ritorno e si giochi a carte scoperte»: questo l’appello lanciato da tutti i dipendenti che proseguiranno con i picchetti nei prossimi giorni.

Daniela Catalano

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