“Curon”: niente è come sembra

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Mercoledì 10 giugno sarà disponibile su Netflix, in tutto il mondo, quella che si annuncia come una delle serie originali più attese dell’estate ma, soprattutto, totalmente italiana: nostro motivo di orgoglio in questo particolare momento. Il titolo è “Curon”, nome del piccolo paese sudtirolese (Alto Adige) che venne distrutto nel 1950 con la costruzione della diga di Resia. Rimase in piedi soltanto il suo antico campanile – immagine simbolo famosissima, da tanti ricordata – che da allora spunta dalle acque.

L’intreccio della serie, in cui si fondono mistero, leggenda e realtà, dà vita a un racconto capace di trasportare gli spettatori in un incredibile viaggio alla scoperta di se stessi e della propria identità. Questo e molto altro in 7 episodi.

L’ambientazione in Alto Adige, in quello che è uno dei luoghi più suggestivi delle Alpi, contribuisce ad accrescere il senso di fascino e di curiosità che si cela dietro la trama. Il Lago di Resia poi, con il suo campanile che emerge in superficie, soprattutto d’inverno quando tutto si ghiaccia, diventa uno degli scenari più fotografati in assoluto e conosciuti, anche per il senso di magia che aleggia a pelo d’acqua: la leggenda vuole che in alcune notti sia possibile sentire il suono delle campane, sebbene queste siano state rimosse negli anni ’50. E Curon è la città natale di Anna, che ha appena deciso di tornarvi. Lo ha fatto insieme ai suoi gemelli, Mauro e Daria.

La donna però, all’improvviso, svanisce nel nulla, cosa che spinge i due ragazzi a fare di tutto pur di ritrovarla. Si cimenteranno così in un tortuoso cammino volto a svelare i segreti nascosti dietro l’apparente tranquillità della provincia. Scopriranno un lato della propria famiglia che ignoravano.

Nelle prime immagini rese disponibili da Netflix traspare già l’atmosfera della serie: un percorso in cui niente è come sembra perché anche sotto la superficie di ciò che conosciamo si nascondono inquietanti misteri.

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