Qual è il problema più urgente in città?

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Voghera si prepara al voto del 20 e 21 settembre con 17 liste e una schiera di 350 nomi. I candidati a sindaco sono 6: a loro rivolgeremo 1 domanda a settimana

VOGHERA – Voghera si presenta all’appuntamento elettorale del 20 e 21 settembre con 6 candidati sindaci per complessive 17 liste e una schiera di 350 nomi di pretendenti a un posto in Consiglio comunale.

Paola Garlaschelli, 54 anni, commercialista, candidata del Centrodestra è sostenuta dalla Lega con l’onorevole Elena Lucchini, Forza Italia e Fratelli d’Italia oltre che da due liste civiche: Noi con Voghera con alla guida Gloria Chindamo e Voghera al Centro capitanata dall’assessore ai lavori pubblici Daniele Salerno. Nicola Affronti, 39 anni, legale d’impresa, sarà appoggiato da 6 liste. Oltre a quella dell’Udc, la lista del Pd, con capolista Ilaria Balduzzi, la lista del Movimento Civico Vogherese guidata da Fabio Aquilini, Insieme per Voghera che vede al suo interno gli assessori uscenti Martina Fariseo e Marina Azzaretti oltre ai quattro consiglieri che hanno rotto con Forza Italia e cioè Claudio Zuffi, Alessandro Menini, Gian Franco Da Prada e Giuseppe Moscariello, la lista civica Voghera Libera e Forte Polo Moderato e una lista civica che fa riferimento alla sinistra denominata Voghera per l’Oltrepò. Pier Ezio Ghezzi, 70 anni, pensionato ex dirigente d’azienda, è sostenuto dalla lista Ghezzi Sindaco, dalla lista dei Quartieri e da Voghera+Libera. Ghezzi cinque anni fa era stato il candidato sindaco del Pd: quest’anno c’è stata una spaccatura con i Dem che lo hanno portato a decidere di intraprendere un’altra strada e di correre in solitaria. Il Movimento 5 Stelle candida invece Antonio Marfi, 46 anni, libero professionista. All’inizio si pensava a una possibile coalizione tra i 5 Stelle e il Pd ma alla fine i pentastellati hanno deciso di correre da soli. Infine, c’è la candidatura a sindaco di Carmelo Pagnotta della lista civica Scuola.

Pagnotta ha 49 anni ed è docente in alcuni istituti vogheresi. E la lista guidata da Giusy Insalaco, 54 anni, fisioterapista all’ospedale di Voghera, che è la candidata ufficiale dello schieramento Cambi-amo con Toti.

Ai 6 candidati sindaci “Il Popolo”, nelle tre uscite che ci separano dal-le elezioni, rivolgerà una domanda a settimana per conoscere i loro programmi e l’idea che hanno del-la Voghera del futuro.

Partiamo da qua: secondo lei quale è il problema più urgente della città e come pensa di risolverlo?

Paola Garlaschelli

Paola Garlaschelli: «I problemi più urgenti sono legati alla sicurezza e all’economia del nostro territorio, temi interrelati poiché non può esistere un rilancio economico in situazioni di degrado urbano e di alto rischio percepito della criminalità nella zona in cui si vive.
Diverse sono le misure inserite nel nostro programma a tutela della sicurezza dei cittadini, dalla presenza di pattuglie con funzioni di controllo del territorio per la prevenzione e repressione dei reati, all’aumento delle telecamere di video sorveglianza, al daspo urbano, al coinvolgimento di volontari nel-la forma del “controllo del vicinato”, all’elaborazione di progetti per la legalità e la sicurezza urbana che coinvolgano i giovani, a misure a tutela degli anziani contro possibile truffe ai loro danni. Anche la rianimazione del centro storico, prevedendo incentivi per l’apertura dei locali quali ristoranti, pizzerie, gelaterie, organizzando e-venti e facendo sì che i cittadini tornino a vivere gli spazi della cit-tà, potrà contribuire ad allontanare alcune forme di delinquenza e degrado. Le attività commerciali ed imprenditoriali saranno aiutate attraverso lo studio di agevolazioni fiscali in grado di garantire la nascita e lo sviluppo di nuove attività e di sostenere le piccole realtà di vicinato, attraverso la semplificazione e digitalizzazione degli a-dempimenti burocratici che troppo spesso complicano e addirittura scoraggiano le iniziative economiche».

Nicola Affronti

Nicola Affronti: «Al momento credo che il problema più urgente sia quello della potenziale realizzazione di un biodigestore in località Campoferro a Voghera. È inutile programmare il futuro di una città se non si ha a cuore l’ambiente, il territorio e la salute delle future generazioni. Da parte mia e di tutti i candidati delle mie liste c’è un fermo no a questo progetto, che riteniamo non solo dannoso per l’ambiente, ma anche inutile dal punto di vista occupazionale e produttivo. Dannoso all’ambiente an-che per l’ubicazione: confinante con lo stabilimento Cameron ed altre aziende oltreché all’Opera Don Guanella, al centro abitato, alla zona commerciale, alla concessionaria Degiorgi ed alla Clinica veterinaria. Solo il fatto che durante la pandemia siano stati presentati progetti analoghi in tantissime città e paesi italiani può far capire che si tratti di un business. Mi spiace che a Voghera l’assessorato all’Urbanistica abbia tergiversato troppo, consentendo il proseguimento dell’iter procedurale dell’impianto. Con l’Assessore Panigazzi (Udc) abbiamo da subito sostenuto le ragioni del no confortati anche dal no chiaro espresso da quelle forze che si sono dette contrarie all’impianto, ma che oggi candidano l’attuale assessore all’Urbanistica favorevole al progetto. Se dovessi essere eletto sindaco, il nuovo assessore all’Urbanistica si unirà subito alla battaglia che ha condotto in questi mesi l’assessore all’ambiente per dire no al biodigestore».

Pier Ezio Ghezzi

Pier Ezio Ghezzi: «A mio avviso i problemi urgenti sono due. Il primo riguarda il Covid: capire subito come la Regione e ASST intendono muoversi sul territorio per dare strumenti ai medici di base per la cura dei pazienti. Assicurarsi che vi siano collegamenti tra il territorio e gli ospedali. Effettuare il massimo numero di tamponi. Informare giorno per giorno i cittadini. Il secondo è rappresentato dalle Zone Critiche: problema ben conosciuto da anni. Non ci sono delinquenti, ma sbandati che si ubriacano e perdono il controllo. Servono più azioni da più parti: stretto coordinamento operativo tra tutte le forze dell’ordine, utilizzo del volontariato (city angels), non isolare la piazza ma viverla. E decisione più importante: non consentire la vendita di alcoolici nei bar della piazza. Senza alcool cambia la piazza».

Antonio Marfi

Antonio Marfi: «Il problema maggiore di Voghera è legato alla necessità di rivitalizzare la città perché da anni sta vivendo un lento e inesorabile declino. Bisogna lavorare per riportare fiducia e voglia di vivere la città da parte dei cittadini. Servono molte azioni concrete, che possiamo sintetizzare in due progetti importanti: riqualificare le aree degradate come Piaz-za San Bovo per renderla una porta di accesso alla città. La piazza riqualifica risolverebbe tanti problemi legati al degrado, alla sporcizia che porterebbe anche a concretizzare una efficace azione volta a migliorare la sicurezza di quella zona. La seconda azione, dopo la riqualificazione, è sostenere efficacemente le attività commerciali cittadine, specie in questa fase di crisi legata anche all’emergenza Coronavirus, attraverso la riduzione dei tributi e delle imposte comunali come Tari, ICA e Tosap; concedere maggiori spazi per l’occupazione del suolo pubblico alle attività commerciali di somministrazione; creare una tessera a punti per incentivare gli acquisti nei negozi del centro storico. La prossima amministrazione deve essere pronta ad affrontare il post Covid o un’eventuale seconda ondata con azioni coordinate bene attraverso il buon funzionamento del centro unico di coordinamento nel quale devono confrontarsi istituzioni, enti pubblici, forze dell’ordine, ASST e ASL e associazioni di volontario e di categoria. Bisogna utilizzare al meglio i trasferimenti statali che arriveranno a causa delle minori entrate dovute al Covid».

Carmelo Pagnotta

Carmelo Pagnotta: «Il problema maggiore da affrontare a Voghera credo sia l’immobilismo, aggravato dall’emergenza che ha contribuito a mettere in sofferenza anche i superstiti esercizi rimasti aperti. La città languisce, i negozi storici hanno chiuso da tempo, non abbiamo attrattive che convoglino persone da fuori, anzi, gli stessi vogheresi si spostano per soddisfare i loro bisogni. L’obiettivo è creare opportunità che generino attrattiva, lavoro e valore. Noi pensiamo che la creazione di un piccolo polo universitario (che potrebbe essere o-spitato nelle aree ancora da ristrutturare e destinare della ex Caser-ma) potrebbe avere ricadute positive su un vasto indotto, con benefici economici anche per il settore immobiliare. Parlo di corsi di laurea triennali, come quello di Scien-ze Motorie già presente con successo in città, in attinenza con le risorse del territorio, ad esempio un corso di Tecniche Agrarie e/o di Tecnologia digitale. Si potrebbero poi organizzare mostre artistiche importanti (una sede potrebbe essere Casa Gallini), il cui afflusso di visitatori contribuirebbe a risollevare l’economia dei locali ed esercizi del centro storico. Il restaurando Teatro “Sociale” potrebbe creare ulteriore attrattiva se sfruttato con eventi di alto livello. Voghera non ha mai contemplato in tempi recenti, come invece han-no fatto altre piccole città che ne hanno ricavato vantaggio, avvenimenti culturali di peso».

Giusy Insalaco

Giusy Insalaco: «Purtroppo a Voghera sono tante le cose che si dovrebbero fare in tempi brevi ma quello che farei immediatamente è intervenire sulla sicurezza. Ho già denunciato più volte lo stato di precarietà di molti spazi di cui i cittadini non possono godere con la dovuta tranquillità. In primis la zona della stazione che nelle ore serali mette ansia ai passanti. In inverno viene buio presto e i pendolari hanno sempre segnalato preoccupazione a transitare in quel luogo. L’altro punto che desta allarme è piazza San Bovo che alla sera diventa invivibile creando forte disagio agli abitanti. In settimana faremo un presidio proprio lì per raccogliere le firme dei residenti a sostegno delle iniziative che la mia lista considera prioritarie e cioè potenziare l’illuminazione in modo che non ci siano zone d’ombra e fare in modo che piazza San Bovo possa avere una presenza costante delle forze dell’ordine. Solo dando un senso di sicurezza i vogheresi potranno riappropriarsi della loro città e questo favorirà anche il commercio della parte centrale di Voghera».

m.t.

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