La Storia e le storie

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Nel corso delle recenti ferie ho avuto modo di verificare come uno stesso argomento, presentato in modalità differenti, possa sortire effetti particolari sugli adolescenti, tanto più se si tratta di materie scolastiche. La ragazza ha sempre avuto un approccio “artistico” nei confronti dello studio della Storia, prediligendo il commento e spesso la critica agli avvenimenti del passato rispetto alla memorizzazione delle date. Pertanto, quando fra le letture estive assegnate, è comparso un volume contente tre mini romanzi di ambientazione storica, uno dei quali dedicato alla tormentata vicenda amorosa di Federico II e Bianca Lancia, ha dato subito fuoco alle polveri: «Di nuovo ’sto qua! Non bastavi tu (la sottoscritta) che mi avevi portato pure a visitare la tomba; mi deve tormentare anche in estate!». Siccome al peggio non c’è mai fine, il suddetto tormento si è perpetrato lungo il nostro vacanziero tragitto autostradale in direzione della Puglia: vedendo l’u-scita “Jesi”, mi sono azzardata a notificare che l’incriminato imperatore nacque in quella cittadina. Il commento ha rimarcato come lo sport e non la storia sia il pensiero fisso della ragazza: «Eh va be’, guarda che sono nati qui anche Roberto Mancini, Valentina Vezzali e Elisa di Francisca».

Giunti a destinazione e opportunatamente spiaggiati, è iniziata la lettura del libro, tra sospiri di rassegnazione e brontolii di riprovazione per il comportamento irriguardoso di Federico II nei confronti della donna amata: «L’avranno pure definito “stupor mundi”, come dici tu, ma a me sembra solo un gradissimo maschilista e menefreghista, aveva fatto bene il Papa a scomunicarlo!».

Evito di puntualizzare che la scomunica non era stata comminata per il comportamento fedifrago dell’imperatore, ma propongo un’escursione a Castel del Monte, per visitare il famoso castello federiciano. Temevo di venire annegata, invece la ragazza accondiscende: «Ma solo per togliermi il pensiero, altrimenti mi dai l’assedio fino alla fine delle vacanze». Durante la salita al castello regna il silenzio, che in questi casi è sempre un ottimo segnale, interrotto da un: «Ma sì, carino ’sto posto!», che mi lascia ben sperare sull’esito della visita. Il fatto che scatti moltissime fotografie è un ulteriore indice di gradimento, rimarcato al termine dell’itinerario da una quasi entusiastica affermazione: «Adesso ho capito la faccenda dello “stupor mundi”: forse passare alla Storia significa anche riuscire a far scarpinare centinaia di persone fin quassù in una giornata di agosto con 37 gradi! Comunque, secondo me Bianca Lancia doveva buttare Federico giù da una di queste torri per come l’aveva trattata!». Mi rassegno: più che la Storia possono le storie!

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