La sfida delle Regioni finisce 3 a 3

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Regionali. Toscana, Campania e Puglia restano al Centrosinistra. Le Marche vanno al Centrodestra che mantiene Liguria e Veneto (dove Zaia stravince con la sua lista). Salvini non sfonda. Il voto dà respiro al Governo

Si è votato anche in 7 regioni per il rinnovo del Consiglio regionale e l’elezione del Governatore: Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana, Veneto e Valle d’Aosta.

Tra Centrodestra e Centrosinistra è finita con un pareggio: 3 a 3, considerando che in valle d’Aosta non è prevista l’elezione diretta del presidente che è scelto dal Consiglio.

La partita più attesa era quella che si giocava in Toscana con l’assalto alla “roccaforte rossa” da parte della Lega di Matteo Salvini e del resto del Centrodestra che fallisce e consegna il governo della regione al candidato di Centrosinistra Eugenio Giani che ottiene il 48,62% dei voti.

La candidata del Centrodestra Susanna Ceccardi si ferma al 40,46%. Il Partito Democratico, per bocca del suo segretario Nicola Zingaretti, festeggia e sottolinea come il suo partito sia il primo a livello nazionale.

In Veneto il governatore uscente Luca Zaia mette in cascina una percentuale bulgara di consensi con uno storico 76,79% con il quale annienta il diretto concorrente di Centrosinistra Arturo Lorenzoni, fermo al 15,72%.

Luca Zaia

Da notare come la lista “Zaia presidente”, la “sua” lista, da sola si aggiudica il triplo dei voti della Lega che pure lo sosteneva.

In Liguria riconferma per il presidente uscente Giovanni Toti con il 56,13% dei consensi contro il 38,90% del candidato di Centrosinistra e 5 Stelle Ferruccio Sansa. Anche qui da registrare la buona affermazione della lista personale del presidente con il 22,6%. Spostandosi al Sud, Michele Emiliano continua a guidare la Puglia, così come Vincenzo De Luca in Campania.

Nella regione dei trulli, il candidato del Centrosinistra Michele Emiliano ottiene il 46,78% dei consensi, a fronte del 38,93% del candidato del Centrodestra Raffaele Fitto.

In Campania De Luca vola al 69,49%, mentre i diretti concorrenti Stefano Caldoro, sostenuto da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, e Valeria Ciarambino del M5S si fermano rispettivamente al 18,06% e al 12%.

Nelle Marche, dove da venticinque anni regnava il Centrosinistra, l’unico ribaltone: Francesco Acquaroli, deputato di Fratelli d’Italia e sostenuto da tutto il Centrodestra, è il nuovo presidente con il 49,13% dei consensi.

Ha vinto contro il candidato del Centrosinistra Maurizio Mangialardi che si è arrestato al 37,29%.

In Valle d’Aosta la Lega avanza, ma non sfonda, con il rischio di ingovernabilità che ritorna a farsi vivo da quelle parti.

Nel collegio uninominale di Sassari e nel collegio Veneto 9 si sono svolte elezioni suppletive per la copertura di due seggi senatoriali. In entrambi i casi hanno vinto i candidati del Centrodestra.

Nicola Zingaretti

A poche ore dalla chiusura delle urne molti i commenti dalle sedi dei principali partiti: il Pd si dice soddisfatto; il Centrodestra sottolinea come la nuova mappa delle regioni dice di 15 regioni governate da Salvini & C. contro le 5 della Sinistra; il Movimento 5 Stelle esulta per il risultato referendario, ma deve fare i conti con l’esito negativo delle amministrative;

Matteo Salvini

la Meloni festeggia per il fatto che ovunque il suo Fratelli d’Italia avanza e ottiene consensi.

Dalle parti di palazzo Chigi il premier Giuseppe Conte tira un sospiro di sollievo e sostiene che «durerà fino al 2023».

m.r.

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