«Pagamento delle uve: ci stiamo lavorando»
La Cantina di Canneto ha incontrato i parlamentari e i consiglieri regionali. La presidente Papalia ottimista sul domani
CANNETO PAVESE – Si è conclusa con 30 mila quintali di uva conferita la prima vendemmia per la Cantina sociale di Canneto Pavese dopo lo scandalo giudiziario di inizio anno. Nei giorni scorsi la presidente Antonella Papalia e il Cda hanno incontrato, grazie all’impegno del presidente della Fondazione sviluppo Oltrepò pavese Riccardo Fiamberti, quasi tut-ti i parlamentari e consiglieri regionali del territorio, a cui hanno illustrato i prossimi progetti, a partire dalla volontà della Cantina di arrivare il prima possibile al pagamento delle uve arretrate ai soci.
Presidente Papalia, un incontro bipartisan in Cantina. Cosa vi hanno detto i politici del nostro territorio?
«Sono molto soddisfatta perché tutti si sono resi disponibili a difendere il nostro territorio indipendentemente dallo schieramento politico. È chiaro che la presenza della Cantina è importante per la differenziazione del mondo vitivinicolo locale e una voce diversa fa bene a tutta questa zona».
Trentamila quintali di uva conferita sono un buon risultato da cui ripartire dopo i guai di inizio anno e il Covid.
«È un risultato molto importante visto che, prima dell’estate, non era affatto scontato che riuscissimo a portare a termine la vendemmia. Abbiamo fatto una bella pulizia in pesa, non accettando i carichi ritenuti non conformi sia per la sanità delle uve sia per i gradi. Vogliamo mettere questo prodotto tutto in bottiglia e tornare nella grande distribuzione. A questo proposito stiamo incontrando alcune realtà, supermercati e centri commerciali, per riallacciare i contratti che si erano fermati a seguito dell’inchiesta, non perché il vino non era conforme, ma per una questione di immagine».
Per il pagamento delle uve ai soci come pensate di procedere?
«In questi giorni l’impegno del consiglio di amministrazione è concentrato sulla ricerca di una rapida soluzione per il pagamento delle uve pregresse. Purtroppo siamo riusciti a pagare solo quest’anno il saldo 2018, ma ci sono ancora molti soci che non hanno preso nulla della vendemmia 2019. Ci stiamo lavorando e vorremmo an-che pagare un piccolo acconto sul 2020 per ringraziare i soci che ci hanno dato fiducia».
È fiduciosa per il futuro di questa importante realtà vitivinicola?
«L’impegno è tanto e nulla sarà lasciato al caso. Con il sostegno dei nostri soci, che finora non è mai mancato, ci sono tutti i presupposti (Covid-19 permettendo) per una forte ripresa. Perciò è stato importante l’incontro che ha rafforzato a livello istituzionale il sostegno ai nostri progetti».
Oliviero Maggi