Il teatro sociale torna a nuova vita
Lavori di recupero dell’edificio a San Sebastiano
SAN SEBASTIANO CURONE – L’entusiasmo per le iniziative culturali, nonostante il difficile periodo, non si ferma. Con il contributo del Gal Giarolo Leader si stanno svolgendo, grazie a “Gabbantichità”, i lavori di recupero dei locali appartenenti al teatro sociale, che fu attivo in via Piacentina all’interno di una casa allora chiamata “Casone”, a partire dal 1838. Per riscoprire le origini del teatro ci sono giunte le preziose informazioni contenute negli appunti personali che il sansebastianese Riccardo Giani aveva raccolto negli anni. Eugenia Galdi conserva i diari del nonno Riccardo grazie ai quali è possibile immergersi in uno spaccato di vita di quel periodo. «Gli scritti di mio nonno – spiega Galdi – riportano il verbale del contratto con cui il 7 novembre 1838 era stata costituita una società filodrammatica, che aveva la finalità di offrire alla popolazione momenti di distrazione dalle attività quotidiane e occasioni di istruzione attraverso il divertimento. Viene anche citato il regolamento che disciplinava le attività, con i nominativi dei soci che contribuivano alla costruzione dell’impianto scenico. Tra le informazioni più interessanti troviamo la convenzione stipulata con il pittore teatrale Felice Capra, che si occupò dell’allestimento di tutte le strutture necessarie per il teatro.
Viene descritto minuziosamente quanto il pittore aveva dipinto.
Il teatro ospitava compagnie di attori girovaghi e spettacoli di marionette e veniva utilizzato per i balli e per le sfilate delle maschere di carnevale». Divenuto successivamente sede della Società di Mu-tuo Soccorso, fu ceduto all’amministrazione comunale nel 1980 con una donazione dello stesso Giani, con l’intento di riconvertirlo a sede degli Alpini, a ricordo del proprio servizio prestato come ufficiale medico sul Carso durante la Gran- de Guerra.
Valeria Sala