A Broni sulle orme di san Contardo

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Saranno presenti l’arcivescovo Mons. Vittorio Viola e Mons. Luciano Monari, vescovo emerito di Brescia

BRONI – Inizierà sabato 7 agosto con la Messa al monte di san Contardo, il cammino che condurrà la comunità di Broni alla festa patronale dal 28 al 30 agosto. Ogni sabato alle 8.30 sarà celebrata l’Eucarestia al monte.

Da lunedì 23 si entrerà nel vivo della festa con il tradizionale “settenario” con la Messa serale in basilica alle 20.30.

Sabato 28 agosto il programma prevede alle 8.30 la Messa al Monte, alle 18 i Vespri e alle 20.30 in basilica la solenne Eucarestia presieduta dall’arcivescovo Mons. Vittorio Viola.

Non si terrà, per i ben noti motivi legati alla pandemia, la tradizionale fiaccolata al Monte, ma al termi-ne della Messa chi lo vorrà potrà salire privatamente in cima dove, alle 22, davanti alla cappella, si ter-rà un momento di preghiera e verrà impartita la benedizione alla città.

Domenica 29 agosto, dopo la Mes-sa delle 8.30 sempre al Monte, in basilica la Messa delle 9.30 vedrà la presenza di Mons. Luciano Monari, vescovo emerito di Brescia.

Seguiranno le Messe delle 11.15 e delle 18.30. Lunedì 30 agosto alle 10.30 la celebrazione per tutti i defunti della parrocchia. Come al solito, nei giorni della festa, sia la cappella al Monte sia la basilica, rimarranno aperte fino alle 23 per la preghiera personale.

«Ci stiamo avvicinando – scrive l’arciprete di Broni mons. Mario Bonati nell’editoriale sul bollettino parrocchiale L’Eco di san Contardo in uscita a fine agosto – alle celebrazioni in onore del nostro patrono san Contardo; lo scorso anno abbiamo dovuto ridurre il programma, sempre ricco di iniziative, a causa della pandemia. Si sperava che in questo 2021 si potessero riprendere le celebrazioni in modo completo, ma la prudenza vuole che ci si limiti ancora per evitare assembramenti e situazioni a rischio. Siamo impegnati a osservare le regole che ci vengono date per il bene di tutti e penso che tutti vogliamo ricorrere alla vaccinazione, strumento efficace per combattere questa strana situazione».

Tuttavia ogni tempo è prezioso e «il dono che ci fa Gesù – scrive ancora il parroco – è di affrontare le situazioni prendendoci per mano, stringendo più forte la mano a chi è più debole, facendoci uscire dai nostri egoismi che inevitabilmente ci aggrediscono soprattutto nella situazione che stiamo vivendo, sapendo che “c’è più gioia nel dare che nel ricevere” come ci hanno mostrato tante donne e tanti uomini che hanno rischiato e, a volte, donato la vita per soccorrere chi viveva il dramma del contagio». Sull’esempio di san Contardo che «quando si mise in viaggio per giungere poi a Broni come tappa verso Santiago di Compostela, non fece troppi calcoli umani: voleva camminare con i suoi compagni come pellegrino per farsi simile al figlio di Dio, che era partito dalla casa del Padre suo per arrivare fino a noi, per farsi nostro compagno di viaggio, per tornare con noi alla casa del Padre comune».

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