A Garbagna c’era l’olmo
Di Pier Luigi Feltri
Inserita tra “I Borghi più belli d’Italia”, Garbagna affascina i visitatori grazie agli echi liguri ben evidenti nel centro storico. L’impianto urbano richiama infatti i tipici borghi marinari, con alte case addossate le une alle altre, vie caratteristiche, archi e portali scolpiti. Tra gli edifici di rilievo spiccano il palazzo Fieschi-Alvigini, il palazzo Cervini e il palazzo Doria, un tempo residenza del Commissario del Feudatario, situato nella suggestiva piazza Doria. Al centro della stessa, circondato da quattro maestosi ippocastani di duecento anni, si trova l’antico arco in arenaria che custodisce il pozzo pubblico. Rappresentava un punto essenziale per la comunità, fornendo acqua potabile e fungendo da luogo di incontro e socializzazione. Accanto alla chiesa parrocchiale si trova la piazza più antica del borgo: “a piassa da l’urmu”. Un tempo vi sorgeva un olmo secolare, sotto cui si sottoscrivevano accordi, si concedevano investiture e si effettuavano transazioni. Ancora oggi è presente un’enorme pietra scura, chiamata “a prega da l’urmu” (“la pietra dell’olmo”), dalla quale venivano emanate le sentenze e le decisioni del feudatario. Questo masso è citato in un atto del 1435 e, fino ai primi del Novecento, i carradori locali lo utilizzavano per modellare i cerchi delle ruote, come testimoniano i segni ancora visibili sulla sua superficie. La chiesa parrocchiale di san Giovanni Battista, edificata nel 1702 sul sito di una pieve romanica dell’XI secolo, custodisce al suo interno opere di grande pregio. Tra queste, una tela del Moncalvo (che rappresenta il Battesimo di Gesù), una Madonna lignea e un crocifisso processionale (sopra l’altar maggiore) attribuiti al Maragliano. Conserva inoltre un organo seicentesco, considerato il più antico della nostra Diocesi. Per gli amanti delle passeggiate, il sito ove sorgono i resti imponenti del castello, risalente al IX secolo, offre un percorso panoramico con vista sull’intero borgo. La salita è piacevole, e la vista ripaga ampiamente lo sforzo. Anche il santuario della Madonna del Lago (sec. XIV), a breve distanza dal paese, merita una visita e si può raggiungere a piedi. La tradizione gastronomica di Garbagna, mantenuta in vita dalle trattorie locali, è un altro motivo di richiamo. Ma il paese è rinomato anche per l’artigianato del mobile, l’antiquariato e la frutticoltura. Impossibile non citare, al proposito, la ciliegia di Garbagna. Val la pena tornar qui a conoscerla, quando la stagione sarà propizia.
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