A Paola Comba l’incarico di conservatore archeologo
Il Comune le ha affidato il compito per i prossimi nove mesi
TORTONA – Nuovo significativo passo verso l’attesa creazione di un museo civico e archeologico della città. In attesa che la Soprintendenza completi il progetto, dando avvio alla realizzazione del percorso museale a Palazzo Guidobono, è stato affidato l’incarico di conservatore archeologo, da parte del Comune, che ha individuato la figura incaricata della gestione e cura dei materiali custoditi.
Nell’ottobre scorso, l’avvio dell’indagine per raccogliere le manifestazioni di interesse all’affidamento di tale funzione e la selezione avviata tra le 29 risposte pervenute.
È stata scelta Paola Comba, professionista di Torino, che per nove mesi svolgerà attività di cura e gestione del patrimonio, movimentazione dei materiali, ricerca scientifica, studio e valorizzazione. Tale figura si è resa necessaria al fine di garantire una efficace gestione dei materiali in un periodo in cui è in corso una fondamentale e delicata fase di allestimento del museo, che avverrà nell’ambito del protocollo d’intesa tra il Comune di Tortona, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Fondazione CRTortona e Ubi Banca. L’allestimento della sezione archeologica del museo civico a Palazzo Guidobono e del deposito archeologico comunale è così destinato a conservare non solo le raccolte archeologiche e paleontologiche civiche, ma anche i reperti di proprietà statale provenienti dagli scavi tortonesi che il ministero intende conservare in città in deposito temporaneo, affinché siano a disposizione per l’attività dei ricercatori e per periodici rinnovamenti della futura esposizione museale.
Da tempo il Comune ha predisposto i locali di Palazzo Guidobono e acquistato i materiali per l’allestimento, ora il progetto scientifico è in corso presso la soprintendenza competente e l’auspicio è che, dopo quasi 30 anni, si possa entro il 2019 provvedere alla creazione del nuovo museo, che, come afferma l’assessore alla Cultura e vicesindaco Marcella Graziano, “permetterà di ampliare l’offerta culturale restituendo alla collettività un patrimonio che per troppo tempo è stato riposto, custodito, ma non condiviso o fruibile. La competenza del conservatore archeologo contribuirà in maniera altamente qualificata alla realizzazione di questo obiettivo”.
Stefano Brocchetti