Addio al diacono Fulvio Casella
Le esequie a Casteggio presiedute da Mons. Marini
CASTEGGIO – Lo scorso 29 giugno è morto all’età di 82 anni il diacono permanente Fulvio Casella che era aiuto pastorale nella Comunità pastorale “San Luigi Versiglia” di Casteggio. Il Santo Rosario è stato pregato venerdì 30 giugno alle ore 19 nella parrocchia del Sacro Cuore, dove sono stati celebrati anche i funerali nella mattinata di sabato 1 luglio.
A presiedere le esequie è stato il vescovo Mons. Guido Marini che si è unito al dolore della famiglia e della comunità diocesana per la perdita del caro Fulvio. Nativo di Pietra de’ Giorgi, aveva svolto la professione di enologo e si era sempre dedicato con impegno e devozione alla sua famiglia, alla cara moglie Luciana, alla figlia Daniela e alle amati nipoti Greta e Martina che lo aveva reso bisnonno della piccola Olivia. Un posto importante nella sua vita lo avevano sempre avuto la comunità parrocchiale e gli alpini, di cui era molto fiero di far parte. Era stato ordinato diacono permanente da Mons. Martino Canessa l’8 settembre 2007 e aveva svolto questo ruolo con grande entusiasmo e fede, a servizio della Chiesa diocesana. Nell’omelia del funerale, al quale erano presenti, insieme ai parroci don Luca Ghiacci e mons. Gianni Captini, numerosi sacerdoti e diaconi, il vescovo ha sottolineato come «tante volte nella sua vita il diacono Fulvio ha fatto esperienza gioiosa e grata del sorriso di Dio, perché ha accolto il Signore e gli ha aperto le porte della sua casa, sperimentando così la bellezza infinita di quel sorriso».
Facendo riferimento al brano del vangelo del giorno che raccontava dell’incontro di Gesù con il centurione che chiede la guarigione del servo, Mons. Marini ha ricordato come il figlio di Dio ha per ciascuno la volontà di guarigione, di salvezza e di amore.
«Anche il diacono Fulvio – ha detto – nella sua vita ha sperimentato la guarigione che è l’anticipazione della salvezza che Dio dà ai suoi servi fedeli».
L’affetto di Casella e la dedizione perseverante e gioiosa alla Chiesa insegnano che «è bello accoglie- re il Signore perché ci fa dono del suo sorriso e della guarigione per l’eternità».
I canti del coro “Amici della montagna” di Casteggio hanno accompagnato l’addio commosso della comunità al diacono.