Alberto, pensaci tu
Di Silvia Malaspina
Caro il mio Alberto Angela, la settimana scorsa è stata per te da ricordare: domenica 6 aprile il tuo Ulisse – Il piacere della scoperta, ha conquistato il 17,4% di share, salendo sul podio dei programmi più visti nel prime time e martedì 8 aprile, giorno del tuo 63° compleanno, hai fatto da guida alla coppia reale inglese, Carlo e Camilla, nel parco archeologico del Colosseo. Tu, caro Alberto, da navigato divulgatore scientifico, hai guidato i sovrani alla scoperta dei segreti di questo luogo, simbolo di Roma e del suo millenario patrimonio, e, come tu stesso hai dichiarato, hai intrecciato al racconto dei grandi avvenimenti, i dettagli di quelle piccole storie che affascinano i visitatori e testimoniano quanto il passato sia ancora vivo. Sono certa che Carlo e Ca- milla avranno avuto l’impressione di essere catapultati all’interno di una puntata di Ulisse, di cui la regina ha confessato essere un’estimatrice, mentre tu, visibilmente commosso ed emozionato, hai affermato: «Mi ha impressionato vedere un re così appassionato, così coinvolto dai dettagli. Re Carlo ha una mente vivace, sempre curiosa, che non smette mai di voler imparare. Questa sua grande curiosità mi ha colpito profondamente e con lui ho avvertito una sintonia autentica». Questo piccolo tour arriva come ciliegina sulla torta a suggellare il tuo percorso di vita perennemente improntato allo studio e all’approfondimento: fresco di laurea in Paleontologia, hai svolto per circa 10 anni attività di scavo e di ricerca sul campo, per poi iniziare l’avventura televisiva nella quale ti sei ben presto affrancato dal ruolo di “figlio di”, ritagliandoti spazi sempre più specifici e accrescendo la competenza e la popolarità. Ritengo, caro Alberto, che noi italiani dovremmo ringraziarti per aver offerto, in questa particolare occasione, un volto dell’Italia poco noto, o comunque offuscato dai ritriti luoghi comuni di pizza e mandolino: con innato charme, naturale eleganza, perizia priva di accademica saccenza, hai traslato la tua ampiezza culturale in inglese, trovando anche inusuali parallelismi tra la storia romana e quella britannica (l’equazione «Anzio sta a Nerone come Balmoral sta ad Elisabetta II» ha un che di geniale!). Purtroppo ci siamo assuefatti a considerare la cultura non una professione, ma un hobby: avremmo tanti giovani appassionati e preparati che potrebbero, se non seguire le tue fulgide orme, almeno offrire un contributo nel risollevare l’immagine di un Paese che vanta il più vasto patrimonio storico artistico mondiale: te la senti, caro Alberto, di perorare questa causa nella stanza dei bottoni? silviamalaspina [at] libero.it