Alluvioni Piovera esce da “Terre di Fiume”
In difficoltà i comuni di Sale e Molino dei Torti
MOLINO DEI TORTI – Il comune di Alluvioni Piovera dice addio all’Unione “Terre di Fiume” e altri due comuni – Sale e Molino dei Torti – si ritrovano tecnicamente in difficoltà. Insieme, dal 1° gennaio 2017 avevano attuato un obbligo di legge che imponeva ai comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti la gestione in forma associata delle funzioni fondamentali: era nata l’Unione Terre di Fiume, un nuovo ente che contemplava Sale quale comune capofila, Molino dei Torti, Alluvioni Cambiò e Piovera.
Sì, perché ai tempi queste ultime due amministrazioni comunali erano distinte e, ognuna con il proprio sindaco, avevano deciso di “fare squadra” con lo scopo di migliorare la qualità dei servizi erogati ai cittadini attraverso un miglior impiego ed utilizzo delle risorse economiche, umane e strumentali e con la possibilità di ottenere contributi statali e regionali preclusi ad altre forme associative.
«A pochi mesi dalla costituzione dell’ente – spiegano Anna Fantato e Lazzarina Arzani, presidente e vice dell’Unione Terre di Fiume – i sindaci di Alluvioni e Piovera presentavano all’amministrazione dell’Unione la loro volontà di attivare la procedura di fusione tra i due enti, poi divenuta realtà dal 1° gennaio 2018. Sono stati utilizzati i dipendenti dell’Unione per lo svolgimento dell’iter che ha poi portato al risultato che sappiamo per il nuovo comune di Alluvioni Piovera, che godrà di considerevoli contributi regionali e statali.
Di contro Sale e Molino dei Torti rischiano invece di perdere la possibilità di restare in Unione, poiché la legge prevede che ne facciano parte almeno tre comuni. Oltre al danno la beffa».
E va da sé che, con questo recesso anticipato comunicato nell’ultima seduta consiliare dell’Unione da Alluvioni Piovera (che per statuto non potrebbe svincolarsi prima di 10 anni), verrebbero a mancare in futuro una una serie di servizi performanti per le comunità di Sale e di Molino dei Torti, “orfane” di un terzo attore. «Ma che servizi performanti: – replica Giuseppe Betti, sindaco di Alluvioni Piovera – il nostro comune era semplicemente insoddisfatto del funzionamento dell’Unione.
Abbiamo proposto delle modifiche e avanzato delle richieste, come ad esempio il permettere ai dipendenti non responsabili, a eccezione delle urgenze, di lavorare nei loro comuni di provenienza, invece di farli andare a Sale.
Questa e tutte le altre istanze sono state rigettate in toto: la comunità che amministro non ci sta ad essere “vassallo” sotto la “signoria feudale” di Sale: la scelta di recedere è legittima».
Alessandra Dellacà